Sport e Psicologia: US, “respirare il qui e ora”, senza perdere di vista il presente

Squadra

Molto spesso, nel mondo del calcio, è facile assistere a momenti di flessione in termini di prestazione e di risultati. Questo accade, in particolare, quando una squadra raggiunge l’obbiettivo che si era prefissata oppure quando quello stesso obiettivo inizia ad allontanarsi.

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In questi casi, entrano in gioco dinamiche psicologiche ben precise, anche se di rado se ne parla apertamente.
Infatti, allenatori e dirigenti difficilmente fanno riferimento a concetti come “appagamento” o “sofferenza psicologica”. Quest’ultimi preferiscono mantenere un clima di apparente tranquillità, anche per tutelare i giocatori, che potrebbero vivere male una pressione aggiuntiva in un momento già delicato. E questa è una scelta comprensibile.

Trinkenhaus

Quanto accaduto al Catanzaro nelle ultime giornate va proprio in questa direzione. Dopo l’entusiasmante vittoria per 4-0 nel derby contro il Cosenza, la squadra ha vissuto un evidente calo, tanto da spingere società, staff tecnico e calciatori ad organizzare un ritiro prima della sfida con la Sampdoria, pareggiata 2-2. Fino a quel momento la strategia dell’“obiettivo minimo salvezza” aveva portato i suoi frutti, permettendo alla squadra di restare stabilmente in zona playoff.

Poi è scattata una nuova consapevolezza: quella di potersi giocare qualcosa di importante. Ma è qui che, spesso, iniziano le difficoltà. Quando ci si proietta troppo in avanti, si rischia di perdere di vista il presente. S’inizia a guardare alla classifica più che al campo, alle ambizioni più che alla prestazione. E così le certezze sfuggono di mano.

Cosa si può fare in queste circostanze?

Biasci Juve Stabia

Una strategia utile, dal punto di vista psicologico, è tornare a stare nel momento presente. Riconnettersi con ciò che si può controllare: il lavoro quotidiano, l’identità di gioco, le proprie risorse. La fatica di una stagione lunga non è un alleato, ma se si ristabilisce un buon equilibrio mentale, è ancora possibile andare in “overperformance”, a prescindere dal nome o dalle capacità dell’avversario.

Caserta

A volte, basta semplicemente tornare a respirare il “qui e ora” per riscoprire il piacere di giocare e rendere al meglio. Quindi, nelle ultime due partite della regular season, non serve guardare troppo lontano: bisogna solo tornare a fare bene le cose semplici, con la testa libera e i piedi ben piantati per terra.