Aquilani si presenta: “Questo matrimonio doveva farsi…scusate il ritardo!”

Noto e Aquilani

Ci si era lasciati con quell’eloquente “Se devo seguire una partita di calcio in tv, guardo il Catanzaro e non altre squadre”, poco meno di due anni fa.

banner-placanica

Una frase così forte nella sua sincerità, che qualcosa aveva fatto intravedere. Una possibilità, per il futuro, prossimo o lontano non lo si sapeva. Ma che qualcosa sarebbe accaduto, prima o poi, tra il Catanzaro Calcio e Alberto Aquilani, era nell’aria fin da quel dicembre 2023.

Trinkenhaus

Stava per avvenire sei mesi più tardi, nello sconquasso generato dall’addio di Vivarini: ci è mancato poco, dettagli. Matrimonio soltanto posticipato, di appena un anno. Insomma, “ogni acqua scorre a mare”. Era destinato a succedere comunque.

Salutato Caserta con una stretta di mano e i dovuti ringraziamenti, il club si è adoperato da subito per il successore: non poteva non essere l’ex Pisa, giovanissimo, promettente e con voglia di rilanciarsi dopo un anno sabbatico, trascorso ad osservare e ad attendere magari un cenno dalla Calabria.

La presentazione ai microfoni, avvenuta nella sala stampa del “Nicola Ceravolo”, in presenza del patron Floriano Noto, è servita a chiarire questa e molte altre sfumature: le aspettative, il lavoro da fare, le proprie sensazioni. Alberto Aquilani si racconta.

“Iniziamo coi tempi giusti rispetto allo scorso anno – annuncia subito il presidente dell’US -. Mi corre l’obbligo ringraziare Caserta per la correttezza del suo comportamento”, osserva Noto, nel riavvolgere rapidamente il nastro, relativo al percorso della stagione appena archiviata.

Floriano Noto

“Le idee di Aquilani si rifanno molto al dna dei nostri calciatori, per questo la scelta converge su di lui, senza dubbi”, puntualizza il presidente, ringraziando tutte le componenti per la cooperazione (stampa, staff e tutto ciò che ruota attorno al mondo giallorosso), perché “solo camminando insieme si possono fare passi ponderati”.

Un matrimonio che si doveva fare, mi viene da dire ‘scusate il ritardo‘ per quella che è stata la vicissitudine! Tendo a non parlare molto, non sono ‘social’ e chiedo comprensione! Specifico questa cosa perché a volte vengono date interpretazioni non reali, sul perché ad esempio io non sia arrivato lo scorso anno. Avevo bisogno di staccare, fermarmi, non perché dovessi andare altrove, così ho preferito fermarmi. Quest’anno era il momento giusto – premette Aquilani -. Sono legato a questa piazza in maniera indiretta da due anni, da quando la seguivo anche in C, in tempi non sospetti. E’ una squadra e una realtà che si avvicina a ciò che è il mio ideale. Farò di tutto per ripagare il club per l’opportunità”. 

Aquilani

“Nel calcio di oggi il risultato è la componente fondamentale, l’idea è formare una squadra che possa incidere e scegliere il modo di vincere le partite senza subire le altre squadre. Voglio una squadra aggressiva, che gioca nella metà campo avversario e capace di rifugiarsi in qualsiasi momento nei propri principi, con concretezza”, specifica il mister, a proposito di quello che sarà, eventualmente, la sua propensione tattica.

Scindendo i ruoli, tra il grande calciatore che è stato e l’allenatore che punta a diventare, Aquilani chiarisce: “Per vincere servono i calciatori validi, bravi, qui vi è un nucleo esistente già, una base solida importante – dice -. Ora siamo in una fase interlocutoria, per ciò che saranno i calciatori che resteranno o arriveranno”, stigmatizzando su quelli che sono i primissimi nomi che iniziano a circolare, pur auspicando una rosa contenuta e composta da non più di venticinque elementi.

Noto e Aquilani

Poi un momento di ilarità: “Il presidente non mi ha parlato di obiettivi, chiari! Io vorrei vincere tutte le partite, ma non sarà semplice. Il campionato di B è atipico come nessun altro al mondo, dove non sempre esiste meritocrazia per le prestazioni”, sostiene.

“Qui c’è una tifoseria competente, educata dall’aver vinto le partite – aggiunge -. Per me è stato un anno formativo, ho avuto più tempo per riflettere, analizzare e seguire allenatori che ritengo bravi da cui prendere spunto”.

“Iemmello? L’ho sentito, è un amico che stimo e conosco da anni, sarà un punto di riferimento per me e so che è carico. Io e Polito abbiamo parlato tanto, ritengo la spina dorsale sia forte, solida, che dia certezze importanti. Mi auguro che coloro che avevano idea di cambiare, possano restare, dopo averci parlato – rivela – per capire se hanno l’entusiasmo nel voler restare”.

Iemmello al Poligiovino

“Credo ci siano gli strumenti per fare molto bene, non mi sembra però corretto parlare di punti o classifica. Ripeto, non mi pongo limiti – ribadisce l’ex bandiera della Roma -, ma le parole non contano, conta solo il campo”.

Aquilani

Un mix tra giovani e veterani trascinatori, stando alle parole di Aquilani, sarà ciò che si cercherà di costruire, tra l’altro. Per la cronaca, in ritiro si andrà il 15 di luglio, ritrovandosi qualche giorno prima al “Ceravolo”. Nello staff del mister, due volti ex US: Agnelli e Falcone.

Poi, le parole di Noto a intervallare: “L’obiettivo è sottinteso, ma per fare il salto occorre strutturare e credibilità verso i calciatori. Un allenatore che scelga Catanzaro, ha maggiore voglia di venire dopo questi due anni realizzati, ormai si sa quanto la nostra sia una società seria! Per andare in A vi sono tante variabili”.

Presentazione Aquilani

“Siamo aperti ad altri soci, aperti anche ad un azionariato, consapevoli dell’importanza di realizzare delle plusvalenze. Se necessario, è possibile condividere con altri imprenditori seri, disposto a fare un passo indietro e avere un presidente ‘super partes’ – ammette Noto -. Ci auguriamo le cose possano andar bene e vincere anche con dei giovani”.

“Certo, mi piacerebbe avere una rosa pressoché completa nel minor tempo possibile”, aggiunge il trainer romano e a fargli eco, aggiunge Noto: “Lo scorso anno abbiamo giocato il 20% delle gare di campionato col mercato aperto! Abbiamo lottato affinché non si giocasse prima, ad agosto e speriamo che il prossimo anno si giochi a mercato concluso”. E sui nomi in predicato di uscire, Noto si limita a dire: “Bonini e qualche altro giocatore è seguito, ma il resto sono chiacchiere”.

“Mi nutro di pressione, di calore, ben venga! Mi fa dare quel qualcosa in più, pur sapendo che sia un’arma a doppio taglio”, ammette il mister, rivelando la possibilità di disputare tre amichevoli in ritiro.

“Caserta è allenatore che stimo e ha fatto bene, non vorrò mai paragonare il mio modo al suo, siamo due allenatori completamente differenti. Un ‘neo’, a Pisa? I troppi gol subiti – sostiene -. Ma non mi pare giusto fare paragoni, ha fatto un grande lavoro, migliorando i calciatori allenati. Caserta lascia la squadra in una posizione importante, dopo quanto fatto da Vivarini e non so se questo possa essere un bene o un male per me, perché le aspettative potranno diventare alte”, ironizza.

Floriano Noto

 “Il sogno mio e della mia famiglia è quello di avere un unico centro sportivo, col giusto spazio per il settore giovanile”, conclude Noto, poi, nel tracciare gli step che hanno segnato la crescita nel mondo del calcio, dal 2017 ad oggi.