Furia Bisoli: “Ci è mancata la cattiveria”

Bisoli al "Rigamonti"

Il settimo pareggio di fila per il Brescia di Pierpaolo Bisoli sembrava ormai questione di attimi: la palla di Quagliata, che ha messo fuori tempo la difesa biancazzurra finendo sulla testa di Bonini, ha riscritto il finale.

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Una sconfitta amara per le Rondinelle, non solo per il modo in cui è maturato il risultato al “Rigamonti”, quanto per la posizione in classifica dei suoi, a tre punti sulla zona playout.

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Sicuro in volto e amareggiato, il tecnico analizza così il match, prendendo subito le distanze da quanto dichiarato poco prima da Fabio Caserta, il quale ha definito la vittoria del Catanzaro “ampiamente meritata” (LEGGI QUI).

Non sono d’accordo con quanto detto da Caserta! Siamo andati in vantaggio su una situazione provata in allenamento e abbiamo preso tre gol su calcio piazzato – esordisce -. Sul 2 a 2 abbiamo avuto più volte l’occasione di vincerla e anche sulla rete del 2-3 l’arbitro è stato troppo fiscale”.

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“Ci lecchiamo le ferite e andiamo avanti, devo pur vedere qualcosa di positivo da questa sconfitta – aggiunge – ma tre gol su calcio piazzato sono inammissibili”, sottolinea, con la consueta schiettezza che contraddistingue l’ex tecnico di Cosenza e Sudtirol, tra le altre.

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Una stagione complicata per il club di Cellino che non sembra trovare la chiave giusta per risollevare le sorti di una serie di risultati controversi.

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“Adesso sembra tutto nero. Rifarei totalmente le scelte iniziali perché il nostro obiettivo era andare subito in vantaggio e metterli in difficoltà – ammette lo stesso Bisoli -. Ci è mancata cattiveria e voglia di vincerla”.

Caserta a Brescia

Questa sconfitta è figlia di un blocco mentale che abbiamo in questo momento, a volte non basta solo l’impegno per portare a casa il risultato – aggiunge l’ex trainer del Modena -. Questa volta ho cercato di mettere due centrocampisti che potessero bloccare i loro quinti ma abbiamo comunque subito da calcio da fermo”.

Bisoli

Fischi e malumore a fine gara da parte della tifoseria, per la quale l’unica festa è rimasta concentrata sugli spalti per via del gemellaggio con i supporters giallorossi.