Non si hanno ricordi emblematici del Christian Agnelli calciatore del Catanzaro. Pochissime apparizioni, troppo tempo trascorso da quel 2005 che lo vide atterrare sui Tre Colli nell’ambito dello scambio di prestiti tra l’US e l’Hellas Verona, che riguardò lui e Mimmo De Simone, in direzione opposta.
Appena diciannovenne, Agnelli tornò alla casa madre salvo poi palesarsi al “Ceravolo” da avversario, più grande, più maturo, calciatore formato, con la fascia da capitano del Foggia.
Quel Foggia nel quale militava – dettaglio non marginale – un certo Pietro Iemmello, che un peso specifico lo ha avuto nell’indurre Alberto Aquilani e lo stesso Agnelli (suo vice) a sposare la causa della famiglia Noto.
Ecco, l’allenatore in seconda, tra poco più di una settimana, potrà guadagnare il proscenio, figurando come timoniere per una domenica, complice la squalifica del tecnico romano, rimediata nel corso dello sciagurato secondo tempo di Monza.
Difficilmente sarà arruolabile Federico Di Francesco il quale ha rimediato anche un problema al ginocchio, in allenamento, nei giorni scorsi, meritevole di approfondimenti per capirne l’entità; proprio ora che il suo apporto ci si augura possa essere determinante, con la sua presenza in pianta stabile.

Dopo la sosta, allora, sarà il Padova di Matteo Andreoletti l’avversario contro cui fornire – doverosamente – le risposte auspicate. Una neopromossa con la fame di chi vuole salvarsi e stupire, avendo due punticini in più in saccoccia.

Allenatore ancor più giovane di Aquilani (e di calciatori come Coda o Masiello, nonché coetaneo di Brighenti, essendo un classe ’89) che non nasconde le proprie legittime ambizioni, specie dopo il severo ko di Bari, dove i biancoscudati hanno condotto nel gioco e nel risultato, per lunghi tratti.

“Una squadra come la nostra deve restare sempre col piede sull’acceleratore, perché non ha l’esperienza né la capacità per fare un calcio diverso – diceva ai microfoni dopo il 2-1 del “San Nicola” –. Se proviamo ad ‘accontentarci’ dopo essere passati in vantaggio e gestire, in B, gli avversari puniscono”. Chiave di lettura applicabile anche al momento del Catanzaro, se vogliamo dirla tutta.

“Il nostro è un gruppo giovane e inesperto, a partire dall’allenatore”, sottolineava Andreoletti il quale, domenica 19, non potrà contare sul centrocampista offensivo Capelli – tra i protagonisti della promozione lo scorso anno – appiedato dal Giudice Sportivo per un turno, a sua volta (LEGGI QUI).

Mentre i giallorossi proseguono i lavori al Poligiovino, si arresta agli Ottavi il cammino della Nazionale Under 20 – vicecampione del mondo in carica – ai Mondiali di categoria.

Gli Azzurrini del ct Carmine Nunziata cadono 3 a 0 contro gli USA: in campo per tutta la ripresa, Mattia Liberali, che potrà essere a disposizione per il match col Padova, sperando di vederlo con una certa continuità.

Liberali che, in una lunga intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio, ha parlato del fascino provato per il contesto catanzarese, fin dal primissimo approccio con la selezione Under 19, lo scorso marzo.

“Mister Aquilani e il ds Polito mi hanno sottoposto un bel progetto che punta sui giovani e sul giocare a calcio, per vincere”, ha ammesso l’ex talento del Milan, confidando di non aver nutrito dubbi “neanche per un secondo” nel momento della proposta da parte dell’US.

Adesso, però, il desiderio comune di averlo in campo, dopo lo scampolo di gara di Reggio Emilia, è forte in ogni tifoso.








