Non può una sconfitta casalinga – per di più ininfluente – macchiare una stagione magica, a titolo acquisito da un pezzo. Non era possibile competere con il Sassuolo, quest’anno, eppure il Catanzaro si è levato la soddisfazione, non solo di restare indenne al cospetto dei neroverdi, ma addirittura di andare a vincere al “Mapei – Città del Tricolore”.
E tutto ciò col più classico dei risultati: ci pensano Biasci e Bonini a regalare la gioia al popolo catanzarese.
Grande festa per la squadra di Fabio Grosso, è vero, ma i giallorossi hanno più di un motivo per sentirsi orgogliosi, specie alla luce di un playoff matematicamente certificato (e strameritato).
Ai microfoni, il già campione del mondo, Grosso, non scende più di tanto nell’analisi – complice il lungo cerimoniale a fare da cornice – ma ne approfitta per fornire comunque la sua chiave di lettura, sia pur con qualche critica velata.
“Abbiamo fatto una buona partita ma gli episodi hanno dato ragione agli avversari – dice il tecnico del Sassuolo -. Peccato per il risultato e forse per alcune decisioni arbitrali, ma non ne voglio parlare”.
Inevitabili gli elogi per i suoi, indipendentemente dallo 0-2, scritto dalla maggiore determinazione dell’US: “I ragazzi sono stati bravi durante tutto il percorso e anche questa sera non sono stati da meno – osserva -. Siamo tornati in Serie A da protagonisti grazie a tutti quanti”.
Un calciatore esperto come Pedro Obiang, poi, non può sottrarsi dall’ammettere il divario motivazionale tra le due squadre in campo: “Abbiamo creato e calciato in porta, ma a differenza di altre partite non siamo riusciti a portare a casa il risultato“, dice l’ex Sampdoria.
“Pigliacelli, poi, ha fatto una grande partita“, sottolinea Obiang ai microfoni.