Maresca riceve il “Premio Ceravolo” e incita Aquilani: “Nel calcio le sorti cambiano in un secondo”

Premio Ceravolo

Il Premio Sportivo Internazionale “Nicola Ceravolo” oramai è da ritenere tra i capisaldi degli eventi sportivi del Mezzogiorno. Vuoi per l’importanza della manifestazione – ideata e curata dal giornalista Maurizio Insardà – vuoi, soprattutto, per la sfilata di celebrità del calcio avvenuta in un lasso di tempo che annovera dodici edizioni.

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Quest’anno – eccezionalmente nella Casa delle Culture – è la volta di una figura che vanta assonanze con l’ultimo a ritirare il premio – Roberto De Zerbi, nel giugno ’24 – e con una delle figure a cui la città di Catanzaro è maggiormente legata, Claudio Ranieri.

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Come loro, un allenatore che viene dalla Premier League e che ha l’esperienza al Leicester nel curriculum, come “sir” Claudio: si tratta di Enzo Maresca, tecnico giovane e di assoluta prospettiva, a maggior ragione dopo aver vinto il primo Mondiale per Club, nell’estate appena conclusa.

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L’evento, tra l’altro, porta con sé l’occasione per consegnare il II Premio Giornalistico Emanuele Giacoia, dedicato alla memoria di un decano del giornalismo calabrese e nazionale, del quale è stato omaggiato Carlo Verna, volto preminente della stampa italiana, nonché ex presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.

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Dal tetto del mondo con il Chelsea a Catanzaro: Maresca – una lunga avventura con la Juventus, da calciatore, a cavallo tra gli anni ’90 e i primi 2000 – non cela una certa soddisfazione, in questa fase durante la quale attira i riflettori europei.

A fare gli onori di casa, ovviamente il Catanzaro Calcio, presente con il patron Floriano Noto e il direttore generale, Paolo Morganti, accompagnati dal mister Alberto Aquilani e da una folta delegazione del gruppo squadra, capeggiata da Nicolò Brighenti, a sua volta premiato, eccezionalmente.

Prima di iniziare e impugnare i microfoni, immancabilmente, strette di mano e chiacchiere cordiali tra Maresca, il presidente Noto, Morganti e Aquilani. A condurre la kermesse, la giornalista Marica Giannini, con Italo Cucci – simbolo del giornalismo e oramai “catanzarese” d’adozione – in collegamento video da Pantelleria.

Ponendo in evidenza l’accoglienza (e il pranzo vista mare, al quale non era abituato vista l’aria di Londra), mister Maresca traccia un bilancio circa il suo presente, a cominciare dal successo ottenuto col Chelsea, fin dalla gavetta, mosso sempre dall’ambizione.

Il talk, quindi, tra Maresca, Verna e i presenti, verte intanto sulla differenza tra il il livello tecnico e culturale del campionato italiano e le altre realtà d’Europa, che puntano innanzitutto sulla linea verde senza reticenze. Il suo passato da calciatore e, di conseguenza, un pensiero sul momento attuale della Nazionale azzurra e sul lavoro del “calabresissimo” Rino Gattuso.

Enzo Maresca

Poi, i top manager, a suo dire Guardiola e Ancelotti; a proposito di allenatori, tratto in comune con Alberto Aquilani, per inciso: entrambi nel prossimo turno, dovranno osservare la partita dalle tribune, causa squalifica!

Passaggio dovuto, allora, su coloro che guidano i club, i presidenti, in un’era in cui imperano i petroldollari e i fondi esteri: “La fortuna di questa città è avere un presidente perbene, un imprenditore serio, il primo ad essere innamorato della squadra”, sottolinea Insardà, a cui fa eco Verna, partenopeo doc, il quale rimarca l’appartenenza alla propria terra di uomini come Noto o Ferlaino, patron del Napoli.

A distanza, con rammarico, i saluti di Cucci: “Sono legato al Premio fin dalla sua nascita e ricordo Don Nicola per il rapporto di rispetto che ci univa. Io ho litigato con tutti i presidenti del calcio o quasi, ma con il Presidentissimo si poteva parlare di calcio serenamente – confida il giornalista bolognese -. Lui era amico del grande Renato Dall’Ara, il quale mi raccomandava sul mantenere l’amicizia con l’avvocato”. 

Premio, quindi, per colui che è ritenuto una persona seria, un professionista esemplare, tra le bandiere della storia recente dell’US: Nicolò Brighenti. A premiare l’esperto difensore giallorosso, il numero 1 del sodalizio di via Gioacchino da Fiore: “Un riconoscimento doveroso vista l’immensa stima, prima di tutto personale. Ci auguriamo possa proseguire il suo percorso professionale, con noi e con un altro ruolo, in futuro – rivela Floriano Noto –. Noi presidenti italiani siamo una ‘razza in via d’estinzione’, in un momento storico nel quale è difficile mantenere solidità”.

Parola a mister Aquilani, che commenta un’attualità non felicissima: “Può capitare venga un po’ meno l’entusiasmo in certi momenti, ma fa parte del mondo del calcio, nel quale mi ci trovo da tanti anni. Anzi, nella mia carriera sono stati più i momenti difficili – osserva -. Basta solo cogliere una vittoria, se ne avessimo ottenuto almeno una, avremmo parlato d’altro – dice -; le vittorie vengono con tanto lavoro dietro, affidandoci al grande ambiente, che esiste qui. Mi auguro di restituire a questa piazza ciò che merita“.

Siparietto tra Maresca, Insardà e lo stesso Aquilani, dunque: “Succede tutto così in fretta, ci vuole un secondo per cambiare le cose, nel calcio! Un allenatore in una piazza nuova, è ancora presto, sono sicuro che arriveranno i risultati”, sostiene Maresca, a sostegno del giovane collega.

Tra i premiati, lo storico operatore video catanzarese, Vittore Ferrara, che ha documentato pagine di storia della città e del Catanzaro Calcio, omaggiato dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Catanzaro, Giuseppe Soluri.

Rievoca i tempi di “Tutto il calcio minuto per minuto” e incita a sua volta Aquilani, Carlo Verna, nel ritirare il premio: “Sono affezionatissimo ad Emanuele Giacoia, nel ricordo di una trasmissione che teneva attaccati gli italiani. Voce bellissima, lato umano eccezionale!”, sostiene Verna, premiato da Riccardo Giacoia, il quale ricorda il passato di cui si è nutrito il legame tra suo padre e Catanzaro e le Aquile.

“Mi sento a casa più qui che a Cosenza”, ammette Giacoia, simpaticamente, prima di un ricordo per il compianto Santi Trimboli, mancato pochi giorni fa, giornalista sportivo e non solo.

A premiare Enzo Maresca, infine, Nicola Ceravolo in persona, pronipote dell’amato Don Nicola.

 

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