“Cattiveria e determinazione nell’approccio”: Vivarini alla vigilia

Vincenzo Vivarini, Messina

Nessuna amarezza da “smaltire” o metabolizzare per l’US Catanzaro che, a Messina, appena due giorni fa, ha visto interrompersi il ciclo di vittorie, stoppato sull’1-1 da un avversario arcigno e su un terreno ben oltre il limite della praticabilità.

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Ma non occorre spendere altre parole: fatti accaduti quarantotto ore fa, eppure sembra già “lontano”. Sì, perché il calendario scorre velocemente ed i giallorossi guardano avanti: al “Nicola Ceravolo”, domani alle 18.00, la Turris guidata dal catanzarese Gaetano Fontana.

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Erano partiti con altri auspici (e altri risultati) i corallini, a inizio torneo: dalla brutale sconfitta casalinga proprio contro il Catanzaro, però, ecco il crollo verticale: ad oggi, peggior difesa del torneo, quattro cambi in panchina e quartultimo posto, a quota 23 punti, dopo due mesi senza vittorie. 

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Vincenzo Vivarini non ha mai badato a numeri o statistiche, né si è mai proteso oltre la staccionata per sbirciare i fatti del vicino: vale per le inseguitrici, vale per tutte le altre. Seppur orfano di Iemmello e Scognamillo, il Catanzaro dovrà pensare solo a fare la sua partita, contro i corallini. 

“Domani troveremo un avversario totalmente diverso dal Messina – specifica da subito il tecnico – perché la Turris è squadra tecnica, rapida, molto organizzata, che fa buon possesso, quindi non dovremo concedere di tirar fuori le loro qualità”. Inevitabile un ritorno alle dinamiche che hanno inciso sul match pareggiato al “Franco Scoglio”: Abbiamo fatto tesoro dell’approccio sbagliato nel quarto d’ora iniziale della ripresa – ammette -. Siamo stato un po’ troppo morbidi, specie sulle palle sporche”.

Ma la gara di domenica ha messo in evidenza un aspetto da calcolare, ormai: “Da adesso non esistono le cosiddette gare ‘alla portata’ – avverte Vivarini – si avvicina il momento dei verdetti finali e rosicchiare anche solo un punto, per alcune squadre, diventa vitale. Servirà da parte nostra altissima concentrazione, approcciare con grande umiltà e rispetto, ma con cattiveria e determinazione”. 

Le assenze di Iemmello e Scognamillo non preoccupano oltremodo il mister abruzzese che dispone delle contromisure adeguate: lo stesso Brighenti, nel corso della sua carriera, ha ricoperto il ruolo di “braccetto” della difesa, per non parlare dell’esperienza di Fazio o lo stesso Gatti, che scalpita per avere un’occasione. In avanti, potrebbe toccare a Cianci dall’inizio, ma per il mister conta marginalmente, poiché “chi subentra, poi, porta a casa il risultato”.

Capitolo Brignola. Gettato nella mischia (anzi, nel “fango”) contro i peloritani, servirà il tempo fisiologico di inserimento: “Brignola è un giocatore d’ampiezza, ha bisogno di cercare l’uno contro uno, ma deve integrarsi nei nostri meccanismi – osserva Vivarini, cautamente -. Tutti i giocatori sono forti individualmente, ma devono assimilarsi al progetto tattico che evidenzia le qualità di ognuno”

Felice per il gol del conterraneo Verna, il mister plaude anche alla novità che caratterizzerà la gara di domani e quelle che verranno: l‘eliminazione delle vetrate. “Il Calcio è dei tifosi, sapete come la penso! Avere questo contatto ravvicinato è qualcosa di eccezionale, anzi, toglierei le barriere da tutti i settori, come nei campionati esteri – osserva entusiasta Vivarini -. I tifosi devono immedesimarsi con ciò che accade in campo, dandoci calore, forza e determinazione che i giocatori devono sentire in campo”.

 

 

 

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