Caserta torna ai microfoni: “Ripartire dalle nostre certezze. Conta la testa”

Caserta

Caserta, Polito e ancora Caserta. Non ci è di certo “annoiati” nelle ultime quarantotto ore in casa Catanzaro, con il gruppo in ritiro dalla tarda serata di giovedì, praticamente di rientro dal “Menti”.

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Poche ore dal brutto ko di Castellammare (una delle peggiori performance dell’US, quest’anno), pochissime dal match con la Sampdoria. Le Aquile chiamate a rialzarsi, a cancellare un mese e mezzo avaro di prestazioni meritevoli di elogio e a muovere un passo decisivo in direzione playoff.

Trinkenhaus

Il venerdì si è aperto con la convocazione speciale da parte della società, nella persona del ds Polito, che ha incontrato la stampa per fare un punto e, soprattutto, chiamare a raccolta il popolo giallorosso, rinnovando quel sentimento di coesione che alberga in tutte le componenti (LEGGI QUI).

La giornata odierna, quindi, vede il tecnico melitese esporsi nuovamente ai microfoni del Poligiovino, proiettandosi all’importantissima sfida coi blucerchiati di domani pomeriggio.

“Abbiamo la maturità di valutare questo momento non positivo, per stare più uniti – ribadisce Fabio Caserta alla vigilia -. Non è un ‘ritiro punitivo’ come alcuni hanno detto, non sarebbe il caso dopo un percorso così importante”.

Caserta

Sì, occorre compattarsi nel nome di quello spirito che da sempre distingue il gruppo: testimonianza diretta, al di là di una eventuale convocazione, la presenza del lungodegente D’Alessandro, mosso dal voler stare vicino ai compagni.

D'Alessandro

Contro i blucerchiati di “Chicco” Evani, coloro che staranno meglio sul piano fisico, come sempre del resto: “Non conosco le dinamiche interne alla Sampdoria. Sicuramente ha disputato una stagione non allineate alle ambizioni – spiega il mister – ma verrà qui per fare punti pesanti. Da par nostro, dobbiamo interrompere il percorso negativo delle ultime uscite, ripartire dalle nostre certezze, smarrite ultimamente”.

Sampdoria

Su un fattore l’allenatore dell’US tiene a soffermarsi: non si tratta solo di non fallire l’approccio, poiché “tra Bari e Carrarese, ad esempio, abbiamo subito gol in chiusura”: “Serve restare concentrati nei novanta minuti! Spesso è proprio il finale a determinare le partite, a condizionare l’umore, aggiunge.

Biasci Juve Stabia

Non è tutto: “Abbiamo concesso agli avversari le prime frazioni, di recente. Modena ne è un esempio, mentre sfido chiunque a giudicare negativamente la partita col Bari, perché se avessimo vinto staremmo qui a parlare d’altro – continua un Caserta di poche parole -. Non si tratta di ‘crisi’, semmai di un momento di difficoltà come – Sassuolo a parte – hanno vissuto tutti, finanche il Pisa”. 

Caserta

Il piacere di vivere insieme la giornata, ritrovarsi la sera a cena, prima di andare a dormire. Ecco alcuni ingredienti fondamentali nel ritiro: “Ho parlato molto coi ragazzi, sanno che non si deve mollare mai. Occorre maggiore cattiveria, in tempi non sospetti, mesi fa, avevo avvertito circa l’importanza di restare concentrati dopo il derby – ammette -, perché riaccende l’interruttore sarebbe stato molto più difficile”. 

Iemmello

Sono dalla parte dei ragazzi, sempre! Se siamo arrivati fin qui, a giocarci un quarto posto a Cremona, è merito loro e dobbiamo stargli vicini”, sottolinea il tecnico.

Caserta

Preferendo sorvolare sull’episodio del rigore non concesso contro la Juve Stabia (“sembrerebbe un alibi, ma era sacrosanto”, dice), l’allenatore dell’US rinnova i meriti delle Vespe e lancia un messaggio: “Sta a noi migliorare su quei particolari che fanno la differenza ed è ciò che sta mancando – spiega -. I troppi gol subiti sono un dato di fatto, che dipende dal lavoro di tutti non solo dalla linea difensiva”.

Polito

Fabio Caserta, dunque, coglie l’occasione per sgomberare il campo da certe illazioni: “Le mie scelte sono sempre legate a questioni fisiche o tecniche, ma non accetto che ciò venga messo in dubbio! A fine campionato faremo le valutazioni – dice -. Viste le difficoltà iniziali, questa squadra secondo me ha fatto una stagione positivissima“.

Pittarello

Poi, torna su quanto espresso nel post-gara del “Menti”: “Vivo la città, sento voci di cui non voglio parlare! Una volta ottenuta la salvezza – obiettivo dichiarato – qualcuno ha detto che la squadra ‘non vuole arrivare ai playoff’! Tutto ciò destabilizza – osserva perentorio -. Da sempre l’ambiente positivo è la nostra forza! Se saremo bravi o meno nel centrare i playoff lo capiremo a fine anno, ma esprimere giudizi sui singoli crea solo malumore, non fa bene al Catanzaro. Ora conta la testa“.

Iemmello

Puntare il dito non è corretto, serve l’atmosfera giusta – conclude -. Sono abituato alle critiche fin dall’inizio. Reterà comunque un campionato positivo e qualificarci ai playoff lo renderebbe ancor di più. Ma dipende da noi”.