Con una scarpa e una ciabatta, lo statuario difensore del Messina, Hèlder Baldè, si presenta in sala stampa e per lui è un debutto a telecamere accese, non sono sul campo.
Archivio Autore: Cosimo Simonetta
Ha saputo far male, il Messina di Ezio Raciti. Colpendo ai fianchi (anzi, dalla fascia destra) il Catanzaro, alla prima (e forse unica) disattenzione, i peloritani strappano un punto contro la capolista.
Ci si attendeva un avversario consapevole delle proprie armi, su un campo ridotto a pantano sul quale poi, a conti fatti, è stato impossibile manovrare.
Il Catanzaro sciupa clamorosamente un’occasione andando a pareggiare in casa del Messina, su un terreno impraticabile.
Ad una cosa, in particolare, dovrà prestare attenzione l’US Catanzaro: a non sottovalutare l’ardore di una squadra ancora viva, seppur invischiata nella lotta per retrocedere.
Cominciamo dai numeri, impietosi per una sfida dal sapore antico, con una storica rivalità tra le tifoserie, tra l’altro: in casa Messina, alle 19.00 di ieri, il bilancio dei tagliandi staccati, a parte i 750 destinati agli ospiti, vedeva appena 400 biglietti per la Curva Sud e addirittura 63 per la tribuna centrale.
La vigilia di Messina – Catanzaro si apre con una notizia che addolora il mondo del calcio e gli sportivi in generale: è morto Carlo Tavecchio.
Mentre allo stadio “Ceravolo” è in corso la rimozione delle barriere che dividono la tribuna dal campo, in casa ACR Messina, invece, si corre ai ripari prendendone altre due di potenziali “barriere”. Se, per quanto riguarda l’ex “Militare”, si tratta di questioni logistiche o strutturali (l’assenza delle vetrate dovrebbe agevolare la visuale ed il contatto […]
Le tre vittorie consecutive colte dall’ACR Messina rinfrancano il gruppo, ma il distacco tra società e tifoseria, permane.
Si chiama ‘mercato di riparazione’, ma l’US Catanzaro non ha proprio nulla da “riparare”. D’altra parte, non potrebbe non essere così, per una macchina praticamente perfetta.