Fontana: “Il Catanzaro fa un altro sport, complimenti a tutti”

Mister Fontana - Turris in sala stampa

Auspicava un riscontro migliore, senza dubbio, Gaetano Fontana, nel tornare al “Ceravolo” da avversario.Tuttavia, indipendentemente dal risultato, la sua Turris non ha certo sfigurato, ha mantenuto viva la partita fino alla fine ed in superiorità numerica, nell’ultimo quarto d’ora, ha costretto il Catanzaro a difendersi. 

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La situazione in casa corallina resta comunque difficile, con la tifoseria in contestazione (eloquente lo striscione dei novanta supporters presenti nella Est) ed una classifica che non vede miglioramenti. I numeri, quindi, restano impietosi: quartultima posizione in classifica, peggior difesa del torneo e vittoria che manca da oltre due mesi. 

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“Se ci ritenessimo soddisfatti solo in virtù della prestazione saremmo dei perdenti – analizza ai microfoni mister Fontana -. Nella prima parte del campionato ho avuto modo di seguire e apprezzare il Catanzaro anche dal vivo e quest’anno fa ‘un altro sport’! Merita la classifica che ha, gioca un grande calcio, ha una rosa qualitativamente incredibile”.

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Poi, il tecnico catanzarese, svela un antefatto veramente emblematico: “La scorsa estate, a campionati finiti da un po’, ero in vacanza, a casa mia. Ho visto diversi giocatori del Catanzaro pranzare in uno chalet al mare – rivela -. Erano tutti uniti e compatti. Allora mi sono reso conto che quella squadra avrebbe ‘ammazzato’ il campionato, per i segnali di mentalità che manifestava, al di là della qualità e dell’organizzazione che, per carità, servono sempre. Ma conta il saper stare insieme, il volere la vittoria. Il Catanzaro sta ‘distruggendo’ il campionato”. 

Poi, passando in rassegna alcuni spunti inerenti al match, osserva: “Contro questo Catanzaro devi tener viva la partita finché puoi – continua -. Noi ci siamo riusciti, pur sapendo che avremmo sofferto viste le nostre problematiche, così, quando si è creata l’occasione di rientrare in partita abbiamo dato qualche segnale ma non è stato sufficiente, perché alla fine ci siamo un po’ persi nei punti del campo in cui eravamo in vantaggio per delle giocate errate. Questo non va bene, nel calcio si risolve tutto con la compattezza di squadra, non con il singolo. Mi rammarica l’ultima mezzora, avremmo potuto gestirla meglio”. 

Gaetano Fontana ha scritto una carriera di tutto rispetto, tra B e A, partendo proprio da casa sua, dalle sue radici. Tornare, ogni volta, non può che provocargli il groppo in gola dalla commozione: “È come se non fossi mai andato via! Sono cresciuto in questo stadio e ogni volta che metto piede in campo ne osservo tutti gli angoli! Da ragazzino ho vissuto gli spalti e ad ogni settore è legato un momento della mia vita, ogni settore mi rievoca emozioni. Per pochi minuti sono tornato indietro nel tempo e ho sognato anche io, ma resto un professionista che svolge il suo lavoro”. Parafrasando le parole del tecnico dei campani, merito al sodalizio giallorosso per quanto si sta costruendo: “È stupendo tutto ciò che sta facendo il Catanzaro e merita questa situazione dopo anni di sofferenza – dice -. Lo spettacolo del pubblico non si verifica solo al “Ceravolo”, perché in trasferta ho sempre visto un alto flusso di tifosi al seguito, con tanto entusiasmo. Faccio i miei complimenti alla società che ha saputo tener duro in questi anni e a Vivarini, uno dei migliori della categoria e non solo”.  

Infine, la sua versione dei fatti sull’espulsione rimediata a fine primo tempo. Innegabilmente, in alcuni momenti del match l’arbitro Fiero di Pistoia ha adottato decisioni rivedibili su entrambi i fronti: “L’arbitro mi ha spiegato di aver fischiato venti secondi oltre il tempo e mi è sembrato strano non fossero allineati i due timer – sostiene -. Ha interrotto una nostra ripartenza, uno contro uno, nella metà campo avversaria, che avremmo potuto sfruttare. Quindi mi è sembrato avesse fischiato prima della fine del tempo e lui, per tutta risposta, dicendomi che sbagliavo, mi ha mandato fuori. Però non è stata una partita ‘cattiva’, si è incattivita non certo per gli interpreti in campo, con normali scontri sulla palla e mai violenti”. 

 

 

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