Giusto così – Il Corsivo

Giusto così. Non importa quando, ma sarebbe dovuto accadere, prima o poi.

Negro Carburanti

Il Catanzaro, questo Catanzaro, che sta macinando record a suon di gol e schiaffoni ai malcapitati avversari, doveva prendere il largo. Una nave che adesso può salpare verso il mare aperto e non parliamo di “aquila che spicca il volo” come similitudine, perché questa squadra, il volo lo ha spiccato da tempo. 

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Sciarpata Catanzaro Andria

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Ed era giusto che creasse, se non il vuoto, quantomeno il distacco, intorno a sé. Per carità, lo sosteniamo da sempre e lo ribadiamo ancora: quanto accaduto non sancisce né certifica nulla, il percorso è ancora lungo e sarà irto di ostacoli. Ma il +11 recitato dalla classifica, rimarca l’enormità dello spessore tecnico dei giallorossi ed il conseguente divario con tutte le altre squadre, per quanto il Crotone, la diretta inseguitrice (l’unica, da quando il Pescara ha abbandonato la vetta, a novembre), sia forte e organizzato, con ottime individualità: tutto ciò che i pitagorici hanno fatto, fino ad oggi, appartiene alle cose “terrene”, “umane” e sarebbero primi negli altri due gironi. Quello che fa il Catanzaro, quello che sta scrivendo il Catanzaro, invece, appartiene ad un’altra dimensione, ad un altro pianeta, che nulla ha a che vedere con campi ridotti a pantano o spalti con tubi innocenti (ma non apriamo il capitolo “impianti”, perché ci siamo già spesi in “fiumi di parole”, tanto per restare sul festival di Sanremo LEGGI QUI). 

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Evidentemente la situazione è diventata psicologicamente logorante, per chi insegue, al punto da mettere a nudo delle comprensibili fragilità, fino al capitombolo (di Avellino) che ha generato l’attuale frattura tra le due faglie. In questo momento è come se Willy il Coyote rinunciasse ad inseguire, ancora, l’imprendibile Beep Beep, poiché non vede la fine di questa fuga. 

E non sta certo alla penna di chi scrive, definire come “giusta” questa situazione, perché non si tratta di pareri di parte, influenzati dal campanilismo, ma è fattuale: tutta Italia riconosce lo strapotere dell’US ed il merito di ciò che sta compiendo. Ma battute a parte, il Catanzaro dovrà capitalizzare questo cospicuo vantaggio e continuare nel suo cammino così come è stato fatto finora, stando alla linea dettata dal timoniere Vivarini: concentrarsi unicamente sulla partita, senza mai sporgere gli occhi oltre la staccionata del vicino, mantenendo rabbia agonistica, applicazione e umiltà. 

Questi gli elementi che contraddistinguono il “progetto Catanzaro” fin dalle sue origini, dalla sua fondazione e non dovranno mai venir meno, benché una eventuale battuta d’arresto o rallentamento siano legittimi, siano “umani”! E intanto, al “Rocchi” di Viterbo, un’altra carovana di cuori giallorossi sosterrà le Aquile a dimostrazione di un attaccamento che è andato via via rinvigorendosi. La passione di una tifoseria, di un contesto, di una proprietà, pronti ad altri palcoscenici. 

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