La gioia di D’Andrea: “Porterò questo pomeriggio nel cuore”

La gioia immensa di indossare la maglia della Nazionale e avere uno stadio intero che pronuncia il tuo nome, ritmicamente. La sottile patina di rammarico per non essere riuscito ad impreziosire il momento, con un gol; rammarico emerso, sotto gli occhi di tutti, nel momento della sostituzione. Ma ci sta, anzi, è un sentimento propositivo, non egoistico. Se Luca D’Andrea, nel “suo” “Nicola Ceravolo”, con il tricolore sul petto e davanti a 8mila persone, avesse trovato anche il gol, sarebbe stata apoteosi.

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Ma ci è andato vicino, il talentuoso ragazzo giunto a Catanzaro dal Sassuolo, con la formula del prestito. E siamo sicuri che, mister Vincenzo Vivarini, apparso eccezionalmente in “palazzina” nelle vesti di spettatore interessato  – e non è mancata l’ovazione della gente nei Distinti, al suo arrivo – avrà annotato diversi spunti, sul suo taccuino.

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Intanto, è stato importante aver visto il ragazzo all’opera fin dal primo minuto, cosa non ancora avvenuta con l’US, ma ci sentiamo di presupporre che ciò potrà capitare molto presto. Perlomeno, questa è la sensazione che si ha, specie dopo le ultime uscite di D’Andrea, nel momento in cui è stato gettato nella mischia dal tecnico di Ari, a gara in corso. Il classe 2004 ha estro, qualità tecniche sopra la media, visione di gioco, margini di miglioramento. Tuttavia, è pienamente consapevole di dover aspettare il momento giusto, per assimilare al meglio i dettami tattici di Vivarini.

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In sala stampa, dopo Italia – Polonia, gara vinta dagli Azzurrini nell’ambito dell’Elite League Under 20, si presentano proprio il calciatore delle Aquile, al fianco del CT Alberto Bollini. Il commissario tecnico, al di là dell’analisi della partita, coglie l’occasione per porre in evidenza il calore del pubblico del “Ceravolo” (LEGGI QUI).

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“Sono soddisfatto della prestazione ma il mio compito è restare a disposizione della Nazionale – osserva ai microfoni D’Andrea -. Questo pomeriggio rimarrà per sempre nel mio cuore e ringrazierò la gente che mi ha sostenuto.

Poi, un retroscena curioso, me eloquente: “Io e mister Vivarini parliamo spesso, devo capire ancora un altro po i meccanismi della squadra, ma sono concentrato – rivela -. Poco fa ho incrociato il mister e mi ha anticipato che deve parlarmi…, ammette.

Titolarità in vista, magari per la gara con la Feralpisalò di sabato prossimo? Non è dato saperlo, giustamente, ma D’Andrea dispone degli strumenti per fare un ottimo campionato con l’US e divenire punto cardine del gruppo, nel progetto tecnico.

E sulla Nazionale, conclude il ragazzo di proprietà del Sassuolo: “Ogni chiamata per me è come un sogno”.

 

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