Un Messina consapevole di poter raggiungere la salvezza. Gli uomini di Raciti, per portare a termine la missione, dovranno onorare le “finali” mancanti per raggiungere l’obiettivo.
Obiettivo che, inevitabilmente, passa anche da partite sulla carta proibitive, come quella contro la capolista Catanzaro, quella “schiacciasassi” i cui numeri “fanno tremare le gambe”, ha detto il tecnico dei peloritani alla vigilia (LEGGI QUI).
Vincenzo Vivarini è uomo esperto e navigato per non sapere, da sé, le insidie che un simile incrocio implica: tra queste, un terreno inzuppato dalla pioggia, un misto tra sabbia e fango, sul quale i giallorossi dovranno destreggiarsi, pur avendo dimostrato settimana scorsa di poter venirne a capo, nonostante le condizioni al limite della praticabilità del rettangolo verde.
Applicazione, umiltà, determinazione, gli ingredienti che il mister dell’US ‘prescrive’ giornalmente ai suoi ragazzi e anche al cospetto del Messina, il Catanzaro dovrà giocare con queste frecce al suo arco.
Al “San Filippo – Franco Scoglio”, il modulo dovrebbe essere quello di sempre: il 3-5-2 con Martinelli e Scongamillo ‘braccetti’ e Brighenti centrale davanti al portiere Fulignati. Sugli esterni viaggeranno Situm a destra e Vandeputte a sinistra, mentre Ghion e Verna si divideranno il lavoro in mediana.
A fare da elemento di congiunzione, tra le linee, potrebbe toccare nuovamente a Cinelli, dopo l’esperimento di Latina: con Bombagi ai box e Sounas squalificato, non è da escludere l’impiego del nuovo arrivato Brignola, il quale “può ricoprire tranquillamente tre ruoli”, ha detto Vivarini ai microfoni (LEGGI QUI). Eppure, è ipotizzabile la conferma del numero 88, sebbene il condizionale sia d’obbligo, in questo caso. In avanti ecco Iemmello e Biasci.
Arbitrerà Nicolini di Brescia. Calcio d’inizio alle 14.30.
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