La solidarietà dei tifosi stabiesi

“Solo gli ultras vincono sempre”, dice un coro che accomuna tutto il mondo del tifo organizzato italiano.

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“Ultras” già, una parola troppo spesso erroneamente associata ad una accezione negativa, come sinonimo di teppisti, facinorosi, l’antitesi dello sport. Non è così: ultras è aggregazione, socialità, colore e calore, passione, macinare chilometri mettendo il cuore davanti a tutto, anche sacrificando la famiglia per andare in trasferta. Tuttavia, in tempi moderni, non sono mancati episodi di becera violenza, a tutte le latitudini, che hanno mortificato lo spirito genuino del mondo ultras. Inutile fare demagogia scrivendo banalità.

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Dopo il dramma che ha scosso Catanzaro, l’incendio del quartiere a sud della città che ha distrutto una famiglia, sul “Ceravolo” aleggiava la coltre funerea dell’angoscia, resa assai forte dal silenzio della Massimo Capraro, anima dello stadio, che sospinge i giallorossi durante le partite. Ma se il silenzio vale più di mille parole, è ancor più emblematico se ad unirsi è un’altra tifoseria. Fintanto che arrivavano attestati di solidarietà da altre curve italiane, circa quaranta supporters della Juve Stabia fanno capolino intorno al quarto d’ora del primo tempo, attirando gli applausi del pubblico catanzarese nel momento in cui viene srotolato e affisso sulla cancellata questo striscione: “Vicino alle vittime di Catanzaro”. Partecipando al silenzio ed al cordoglio, i tifosi campani assistono alla gara rinunciando anch’essi ad incitare la propria squadra, che avrebbe bisogno di essere sostenuta, visto ciò che matura in campo. Ma niente. La partita scorre via e la Juve Stabia si piega davanti al più forte Catanzaro. 

Nei momenti del saluto a Martinelli e compagni, la Ovest alza un paio di cori all’indirizzo della squadra e, sul finire, un “Tante grazie Castellammare” che riscuote il plauso degli ospiti. Testimonianze di sport e civiltà, ancor più se si considera che si tratta di due tifoserie tra le quali non sono certo mancate le frizioni, nel corso degli anni. 

Perché anche tra tifoserie divise da percorsi differenti, ci si può rispettare essendo accomunati dalla mentalità. La mentalità Ultras. 

 

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