“Noi, gruppo di ragazzi straordinari”: parla Sounas

Sounas

Uno degli aspetti derivanti dai risultati che sta raggranellando il Catanzaro, sta nel fatto che, ognuno, intimamente, stia vivendo il suo percorso, il suo campionato nel campionato, la sua via. Tutti uniti, concentrati, per l’obiettivo comune (che quest’anno si chiama “salvezza” e lo scorso anno “promozione”), ma gli stimoli che chiunque ricerca, nel proprio io, sono la conseguenza logica.

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Vale soprattutto per chi ha sete di rivincita – ad esempio il mister Vivarini, dopo alcune annate non fortunate – per chi vuole dimostrare al club che lo aveva posto ai margini del progetto, che sbagliava. Vale per Dimitrios Sounas. Una Serie B a lungo inseguita e conquistata precedentemente con altre squadre, per poi finire sulla porta, ingiustamente. Allora Catanzaro può rappresentare l’occasione fin qui più importante della sua carriera.

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Perché di Catanzaro, Sounas, è uomo simbolo, colonna portante di una grande famiglia, fin dal suo arrivo, nel gennaio 2022 insieme a Tommaso Biasci, con cui condivide un’amicizia fraterna fuori dal campo. E occorre sviscerare apertamente quello che era il pensiero (o timore) di alcuni tifosi catanzaresi: “Ma Sounas è effettivamente all’altezza della cadetteria?”. La risposta è , senza “se”, senza “ma”.

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Chi nutriva qualche reticenza circa il reale rendimento del greco in una categoria più su, sarà stato lieto di ricredersi, al netto di quanto dimostrato dal centrocampista delle Aquile, con cui sta volando sulle ali dell’entusiasmo e della leggerezza. Sì, leggerezza, perché il Catanzaro gioca, predica calcio, divertendosi e riscuotendo gli applausi dappertutto, anche al “Barbera” di Palermo, dove ha colto un’altra grandiosa vittoria.

A Palermo la mia migliore partita? Secondo me sì! Ma sono soprattutto contento per la prova della squadra, che ha dimostrato tutto il suo valore contro un avversario fortissimo, che ha giocatori di qualità – dice Sounas, ai microfoni del Poligiovino -. L’obiettivo, comunque, è continuare con queste prestazioni, su questa strada”.

Reggina prima, Perugia poi: c’è stato chi non ha creduto nelle potenzialità del 29enne di Chalkidiki, eppure non si è mai abbattuto, ha sempre trovato lo stimolo per rialzarsi e riprendersi ciò che gli era stato negato, ossia la possibilità di giocarsela in B.

Da elemento di squilibrio tra le linee, mezzala o esterno, Sounas gioca con eguale disinvoltura, a dimostrazione della grande intesa con i compagni, anche in questa stagione, che lo sta vedendo interprete della fascia destra, nel 4-4-2 (ri)disegnato da Vivarini: “Mi trovo molto bene e do il massimo, perché basta restare concentrato su ciò che il mister chiede, poi il resto viene da sé – rivela -. Rispetto allo scorso anno abbiamo cambiato qualcosa tatticamente, agisco in ampiezza ed è cambiato il mio modo di aiutare il compagno a difendere, ma mi trovo benissimo. Ecco, proprio sulla fase difensiva siamo migliorati molto”, osserva il numero 24 dei giallorossi.

Sabato al “Ceravolo”, un Pisa senza dubbio costruito per altre dimensioni e non la metà classifica nella quale staziona attualmente (gli investimenti da parte della miliardaria proprietà non sono certo mancati) ed è per questo che Sounas invita i compagni a prestare massima attenzione, come sempre: “Sarà una partita difficile, ma mantenendo alta la concentrazione, come nelle ultime gare, possiamo fare un’ottima partita – sostiene -. Il livello della B è elevatissimo e la prova sta nel fatto che il primo in classifica può perdere contro l’ultimo! Occorre non abbassare mai la concentrazione, perché gli avversari puniscono”.

“Ecco, rispetto allo scorso anno, abbiamo cambiato mentalità continua, a tal proposito -. Eravamo talmente più forti degli altri da non avere rivali. Adesso sappiamo che non è così, perché affrontiamo squadre di alto livello, piazze storiche, giocatori di spessore”.

Ritenendo il derby contro il Cosenza la più bella vittoria da quando è sui Tre Colli, per Sounas il “segreto” alla base dei successi del Catanzaro è principalmente uno: Il gruppo! Il nostro è un gruppo straordinario, di ragazzi meravigliosi – ammette –, il punto di forza che ci ha portato a vincere il campionato. Quest’anno è la stessa cosa, ma il lavoro avviato da luglio fin qui è stato eccezionale. Il lavoro paga sempre, bisogna continuare così”.

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