Acqua che non leva sete per il Catanzaro. I giallorossi non vincono ma, quantomeno, portano a casa un punto. Il pari numero 19 della stagione coincide con la gara casalinga numero 19 dell’intero campionato, contro la Sampdoria di “Chicco” Evani, alla disperata ricerca di punti salvezza (LEGGI QUI).
La possibilità di accorciare sulle posizioni playoff per gli uomini di Fabio Caserta, passava dal match contro i blucerchiati in cui i giallorossi si sono distinti per spirito, rimontando la rete dell’0-1, salvo poi farsi “contro-rimontare”, fissando il risultato sul 2-2.
Dunque, non si può dire di vedere il bicchiere mezzo pieno, anche da parte del tecnico giallorosso che, analizza così la partita: “Ultimamente troppi errori da parte nostra e ciò causa sempre il gol – esordisce -. Primo tempo non facile, siamo partiti forse un po’ timorosi e poco lucidi, mentre la ripresa anche più difficile vista l’espulsione di Pompetti, ma ho visto una reazione da squadra, che nelle ultime partite non c’era stata. Un punto dopo le ultime sconfitte non è tanto, ma l’aspetto positivo è proprio la reazione”.
Quarantanove punti per le Aquile, in piena lotta per un posto nella parte nobile della classifica, nonostante il successo non arrivi dal derby contro il Cosenza: “Dopo il gol ci siamo liberati della tensione e in campo ho visto solo il Catanzaro, difatti abbiamo creato più della Sampdoria – ammette Caserta -. Dobbiamo stringere i denti e lottare, avere un atteggiamento propositivo proprio come oggi, pur restando in inferiorità numerica. Credo tanto nei ragazzi e nella voglia di raggiungere un traguardo meritato, ricordando le difficoltà iniziali. Sarebbe un giusto premio per tutti”.
Otto reti incassate nelle ultime tre gare disputate tra le mura amiche sono una cifra tutt’altro che edificante. Qualcosa da rivedere per la retroguardia giallorossa: “Il ritiro non è stato sicuramente ‘punitivo’, come dicevo alla vigilia, ma per cercare ulteriore serenità – asserisce il tecnico melitese -. Ho avuto risposte importanti, da parte di tutti, specie quando siamo rimasti in dieci. Il sacrificio è stato collettivo e non si è percepito l’uomo in più da parte della Samp nell’ultimo spezzone di gara”.

