Restiamo sul pezzo

Contro il Picerno occorreva partire bene per “prendere tempo” e arrivare al di là del guado ad ogni costo, visti gli assenti.

Negro Carburanti

A Taranto, la squadra era chiamata a dare una risposta mentale e caratteriale e da questo punto di vista era un banco di prova decisivo (non per la classifica – ci mancherebbe – appena alla seconda giornata, ma per capire la propria consistenza in uno stadio ostico). Mercoledì, turno infrasettimanale contro il Latina, era obbligatorio restare umili: il Catanzaro ha sfoderato una prova muscolare, surclassando un avversario che, nelle primissime battute, non stava demeritando. Ed infine, per concludere questa breve ma eloquente cronistoria, veniamo ai numeri: non vi è molto da dire, se non dodici gol fatti in tre partite e zero subiti.

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Ecco, questo Catanzaro si presenterà a Cerignola domenica pomeriggio, per una sfida quasi inedita: per motivare quel “quasi” occorre fare un carpiato temporale all’indietro di circa un secolo, quando negli anni 30′ finì 0 a 0. Quando si dice “una vita fa”. Così come sembra passata una vita da quando il Catanzaro vola sulle ali dell’entusiasmo e della consapevolezza del proprio potenziale. Quella consapevolezza di cui tanto ha parlato Vivarini nel post-Latina: i ragazzi sono forti e se eravamo abituati, in passato, a vedere un giropalla spasmodico improduttivo, contro i pontini, ad esempio, sono riusciti a sbloccarla, a tirar fuori il coniglio dal cilindro. Da lì in poi, si sono rotti gli argini ed il risultato è stato straripante.

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Certo, consci di fare della demagogia, non possiamo prescindere dal pensare che ogni partita abbia delle insidie e sia una storia diversa. Ma questo Catanzaro ci piace e pure tanto, perché riesce a pazientare, a fronteggiare l’iniziativa avversaria e a colpire, rapace, nel momento giusto. Non solo: l’arma in più, coloro che scalpitano dalla panchina, uomini che sarebbero titolari ovunque ma sanno che, appena giunto il loro momento lasceranno il segno. Del resto, Cianci che ha raggranellato scampoli di apparizioni, ha già totalizzato due reti. Non male.

E adesso l’Audace Cerignola, la tipica compagine neopromossa sbarazzina e con la voglia di mettere il bastone tra le ruote alle grandi, per farsi notare: abbiamo parlato di maturità, consapevolezza, umiltà. E adesso? Adesso il Catanzaro deve comportarsi da Catanzaro, andando restando sul pezzo dopo essersi soffermato in questi – pochi – allenamenti sulle sbavature palesate fin qui, che non sono mancate. Son state poche, ma non sono mancate e Vivarini preferisce approcciarvisi come se le tre partite non si fossero vinte: è l’atteggiamento giusto che si spera la squadra abbia assimilato. Perché se si vuol dare seguito al cammino intrapreso con i risultati, non ci sarà margine d’errore.

Di questo sono consapevoli i ragazzi che hanno preparato la partita di Cerignola (per la quale sono stati predisposti circa 250 tagliandi per gli ospiti) lavorando sul manto erboso sintetico dell’impianto di Simeri, proprio per prepararsi a quella che già potrà essere una insidia, ossia il terreno. Ad eccezione di Rolando, ancora fuori, il gruppo si è ritrovato e domani effettuerà la rifinitura prima della partenza alla volta della Puglia. 

E si salirà sul pullman con questo pensiero: siamo forti, siamone consapevoli, restando umili, sempre

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