Riforma C, Braglia dice la sua: “Riforma del cavolo”

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Che Piero Braglia fosse un tipo sanguigno, schietto, senza peli sulla lingua e talvolta brusco, non lo scopriamo certo oggi.

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L’ex giocatore e allenatore del Catanzaro, attuale tecnico del Gubbio, alla vigilia del match che la sua squadra affronterà in casa contro il Pontedera, ha avuto modo di esporsi in merito all’abbozzata riforma, di cui si è discusso ieri durante l’assemblea straordinaria della Lega Pro, con la consueta perentorietà che caratterizza le sue affermazioni. 

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“Era una riforma del cavolo”, dice Braglia, senza mezzi termini. Il mister toscano, estende la sua considerazione, quindi: “Fai una C a venti squadre d’élite e le altre le butti tutte in C2?! Non credo che vada bene. E’ un po’ come la Superlega che volevano fare le grandi squadre. Chiunque si alza al mattino e fa la sua proposta, ma le novità portano automaticamente più gente allo stadio – aggiunge -. Iniziassero a fare le cose più in previsione della gente e non solo delle televisioni. A me piace vedere lo stadio pieno, ma non si può avere tutto”.

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