“Ripartiamo consapevoli di ciò che sappiamo fare”: Vivarini alla vigilia

Vivarini Poligiovino

Un beneficio (forse l’unico) della “settimana corta” dopo una sconfitta, è il tornare immediatamente in campo. Soprattutto se la battuta d’arresto genera non poco rammarico per come si è materializzata, pur lasciando intatte le proprie consapevolezze.

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Che il Catanzaro sia ormai squadra capace di tener testa a chiunque, in casa e fuori, è cosa risaputa, non costituisce più una “sorpresa”. Vero è che la squadra è chiamata a rispondere con una prestazione di carattere e spensieratezza – magari come quella di Parma – per accantonare definitivamente l’1-2 contro il Como.

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Il Modena, in tal senso, può rappresentare l’occasione di un riscatto, oltre alla voglia di rivalsa dopo la sconfitta dell’andata che, di per sé, ha dell’incredibile. Insomma, i motivi – qualora volessimo individuarne altri – non mancano, per presentarsi allo stadio “Alberto Braglia” determinati a imporre il proprio gioco.

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Ad attendere le Aquile, i Canarini in crisi d’identità più che di risultati. Ma guai ad abbassare il livello di attenzione, specie in una trasferta che si annuncia complicata e ricca di possibili scenari: “Non vincono da tanto e giocheranno ‘alla morte’, siamo pronti a questo – avverte Vincenzo Vivarini -. Sarà importante mantenere la massima concentrazione per tutta la partita senza cali d’attenzione. Gare del genere sono alla nostra portata, ma servirà essere bravi”.

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E con gara alla nostra portata, il mister non intende mica “dall’esito scontato”: semplicemente, sul piano dei valori e della coralità di gioco, il Catanzaro dispone delle carte per avere il dominio. Ma il Modena di Paolo Bianco si è già dimostrata squadra cinica, tosta e di grande qualità. Tra i punti persi, ci sono quelli lasciati proprio al Modena all’andata – ammette il tecnico dell’US, dai microfoni del Poligiovino -. È stata una partita intensa, dura, loro avevano fatto un gran lavoro sul non possesso, poi sono gli episodi e talvolta il destino a decidere un risultato bugiardo“.

Una sconfitta che brucia ancora, per la trama da film drammatico scritta negli istanti finali: “In testa ho ancora la traversa di Ambrosino, che avrebbe potuto regalarci la vittoria all’ultimo minuto! Addirittura la sconfitta, poi, è stata una beffa – rivela -. Questo aumenta il rammarico per i tanti punti lasciati per strada“. 

“Al di là delle difficoltà che sta vivendo il Modena, si tratta di una squadra di primo ordine, equilibrata e molto organizzata sulla fase di non possesso, come dimostrato a novembre”, continua il trainer di Ari, sottolineando le prerogative dell’avversario, ma anche la crescita esponenziale del suo Catanzaro da quel match di Coppa Italia nel luglio 2022 proprio al “Braglia”, che segnò lo “start” del nuovo corso giallorosso.

Un progetto culminato con la trionfale cavalcata in C, fino alle soddisfazioni che continua a regalare questo campionato.

Allora la sconfitta imposta dai comaschi non può riflettersi sulla psicologia di questo gruppo: Ripartiamo dalla consapevolezza di ciò che sappiamo fare, dopo aver esaminato la gara di sabato – spiega Vivarini -. Abbiamo capito cosa significhi abbassare certe attenzioni, puntando a migliorare e capire se veramente abbiamo fatto tesoro di quanto accaduto”, sostiene il timoniere dell’US, lieto di avere l’intero organico a disposizione, ma dispiaciuto dal dover depennare due nomi dalla lista dei convocati.

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A tal proposito, quindi, ritrovando Brighenti e con un Ghion prossimo al ritorno effettivo in campo, giocoforza Vivarini dovrà spedire due elementi in tribuna, suo malgrado: “Ciò mi dà amarezza, non so che tipo di sfumatura usare per giustificare questa scelta”, ammette.

Così come genera non poco dispiacere l’aver abbassato la testa nelle occasioni da tutto esaurito, come avvenuto in un “Ceravolo” gremito la scorsa settimana.

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Coincidenza piuttosto bizzarra: “Il rammarico è non compiere qualcosa di straordinario, ogni volta che abbiamo lo stadio pieno, come sabato – conclude il mister -. C’è stata una cornice straordinaria, un entusiasmo oltre ogni logica, dunque occorre solo applaudire il nostro pubblico. Ma domani speriamo di regalargli una soddisfazione”. 

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