Stadio, cronistoria e tappe storiche – Il Corsivo

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Correva l’anno 1919 e, a Catanzaro, sorgeva lo stadio “Ceravolo”, a quei tempi chiamato “Piazza d’Armi”.

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Solo otto anni dopo, però, la struttura iniziò ad ospitare le partite casalinghe della squadra della città, che ai tempi si chiamava “Unione Sportiva Fascista Catanzarese” (denominazione in conformità con le disposizioni del regime, all’epoca).

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Nel corso degli anni, poi, lo stadio ha cambiato denominazione ed anche conformazione, subendo diversi restyling massicci: nel 1971 con l’ampliamento e la copertura della Tribuna e la costruzione della tribuna stampa, sopra i Distinti per l’omologazione alla Serie A; nel 2008, in ottemperanza delle nuove normative, che prevedevano l’installazione di seggiolini, tornelli, ecc,; nel periodo 2011-2017 con la costruzione della “palazzina” eretta alle spalle del settore Distinti.

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Tribuna del Ceravolo senza Barriere

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In 104 anni di vita, lo stadio ha avuto il privilegio di fare da teatro alle esibizioni di grandi campioni, tali da esaltare generazioni di tifosi così come l’onere di dover rimanere quasi vuoto per stagioni deludenti. Adesso, dopo aver visto il Catanzaro trionfare nuovamente e riapprodare in serie cadetta, sono stati stanziati dalla regione circa 9 milioni di euro (utilizzabili solo per l’ammodernamento delle strutture già esistenti) per fargli rifare il look ed adeguarsi agli standard che impone la Serie B.

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Tanti, però, sono i dubbi, oggi come nella stagione 2003/04, anno dell’ultima promozione del Catanzaro in Serie B, in merito alla possibilità di continuare ad investire su questo impianto un po’ datato.

Le correnti di pensiero, com’è giusto che sia, sono molteplici ma, in questo frangente, è bene porsi un quesito: non si sta correndo un po’ troppo? Dopo diciassette anni di amarezza e di Lega Pro (passando dal rischio oblio del 2010/11), è normale farsi prendere dall’entusiasmo e volere uno stadio più grande o, addirittura, un nuovo impianto ma, allo stato attuale, ce n’è veramente bisogno?

Il Catanzaro, in una stagione da record, nelle gare casalinghe, ha fatto sold-out, per quanto concerne i settori riservati ai tifosi di casa, solo in due occasioni (nel derby contro il Crotone i presenti erano 12.138 e nell’ultima partita della festa promozione, 11.691).

In media, vi sono stati, escluse le due partite sopra citate, 7035 spettatori. Un numero, quest’ultimo, che inevitabilmente crescerà in serie cadetta ma che, certamente, sarà figlio del tipo di campionato che i giallorossi riusciranno a disputare.

Quindi, per il momento, è bene completare i lavori di adeguamento del “Ceravolo” in tempi brevi, consentendo ai giallorossi di giocare tra le mura amiche i match casalinghi nella prossima stagione. In seguito, si può lavorare per dimezzare la capienza del settore ospiti, aumentando la capienza per i tifosi giallorossi. Poi, in base all’andamento della prossima stagione, anche in termini di numero di spettatori, si deciderà il da farsi, ma senza avere fretta e senza trascurare le esigenze della città.

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