“Tre punti strameritati”: l’analisi di Viviano

Ha vissuto troppe sfide in palcoscenici importanti, Emiliano Viviano, per non soppesare a dovere l’importanza di questa vittoria, per il suo Ascoli. Una vittoria il cui valore va al di là della classifica, come lo stesso Pedro Mendes – autore del gol partita – sottolineava (LEGGI QUI).

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Circa duecentocinquanta partite in Serie A, inframezzate da campionati giocati tra Inghilterra, Portogallo e Turchia: il 38enne portiere nato a Fiesole si pone nei riguardi dei suoi compagni con fare fraterno, con l’esperienza del fratello maggiore che ne ha vissute tante al punto da poter dare consigli di vita preziosi.

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Quindi, battere il Catanzaro – specialmente con le modalità con cui è maturato l’1-0 al “Del Duca” – può essere un motivo d’orgoglio per l’ex estremo difensore di Fiorentina e Samp, che curiosamente sulle spalle porta il “2” e non il canonico numero “1”. E Viviano, evidenziando la coesione del gruppo bianconero, non ha dubbi: “Dev’essere la vittoria della svolta“.

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“Ringrazio i miei ragazzi perché non mi sono ‘guadagnato lo stipendio’ – scherza in sala stampa il portiere dell’Ascoli -. Questa squadra ha sempre dato tutto, ma era ora di fare i tre punti. Tre punti che, per quello che ha detto il campo, sono stati strameritati“.

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Un Catanzaro effettivamente privo di mordente, peso in attacco – orfano del suo uomo cardine – quasi mai pervenuto in area, basti pensare che gli uomini di Vivarini hanno guadagnato il primo corner soltanto al 79′: “Loro sono entrati in area una volta sola con quel colpo di testa di Katseris ‘casuale’, tra l’altro con un passaggio deviato – continua -. Forse erano anni che non trascorrevo una partita senza far niente, così! Ho vissuto la gara da spettatore privilegiato”.

Battute a parte, Viviano rende merito al lavoro accurato svolto in settimana, proprio per prevenire le giocate dei giallorossi e cercare di colpirli ai fianchi: È andato tutto per come aveva previsto l’allenatore – specifica Viviano -, sapevamo che avremmo potuto recuperare palla nella loro trequarti non appena si fossero ‘aperti’, vista la qualità che hanno nel gioco. Quindi, il gol e la traversa colpita poco dopo, testimoniano ciò che avevamo preparato”. 

“Serviva un po’ di fiducia – conclude -. Adesso dobbiamo cambiare rotta”. 

 

 

 

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