“Umiltà e ferocia fino alla fine”: Vivarini indica la via

Mister Vivarini

Si aspettava un altro tipo di formazione, un assetto tattico diverso, dal parte dell’Audace Cerignola, Vincenzo Vivarini

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I glialloblu pugliesi, invece, a loro rischio e pericolo – scelta rivelatasi fatale – hanno provato ad impostare una gara sbarazzina, a viso aperto. Ma contro questo Catanzaro, così facendo, il capitombolo è da mettere in contro. Ad esempio, Eziolino Capuano – conscio del divario tecnico – aveva predisposto il suo Taranto secondo la filosofia del “tutti dietro e Dio vede e provvede”. Michele Pazienza – che nel post-gara si assume le responsabilità del risultato (LEGGI QUI) – ha affrontato il Catanzaro con coraggio, lasciando spazi nei quali le Aquile sgasavano, finendo per strapazzare l’avversario. 

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“All’inizio erano alte le velleità del Cerignola, una delle squadre più attrezzate, con giocatori che conosco, ben disposti in campo. Quindi vi è stato un normale equilibrio – analizza Vivarini ai microfoni -. Ma oggi non abbiamo sottovalutato l’avversario, giocando con attenzione e cercando di ovviare alle condizioni del campo. La nostra è una squadra che necessita di un campo perfetto, perché gioca con delle idee precise e serve che la palla scorra bene, senza toccarla più volte. Per avere un calcio di qualità occorre un campo di qualità”, sostiene perentoriamente il tecnico. E continua: “Nel primo tempo ho chiesto alla squadra di non ‘sporcare’ la partita, ma dare sempre qualità al gioco, che è l’aspetto che ci premia sempre e che abbiamo impostato alla base del nostro progetto da inizio anno”. 

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Entrando nella disamina tattica, osserva Vivarini: “Abbiamo alzato ancor di più un centrocampista, perché sapevamo di trovare una squadra molto attenta alla fase difensiva e questa scelta ha pagato, perché siamo riusciti a trovare varchi giusti in spazi ristrettissimi – dice -. A dire il vero ci aspettavamo un’altra formazione, ma loro in difesa si sono schierati in risposta alle nostre qualità, con un braccetto molto veloce per contrastare Biasci. Nel secondo tempo abbiamo invertito gli interpreti per rompere le loro contromisure. A noi non cambia nulla, rispettiamo ugualmente le posizioni!”, sostiene il mister, decifrando un avversario ben diverso di quello visto al “Monterisi” lo scorso settembre. 

“Avevo chiesto un approccio determinato e mi ero appellato alle grandi individualità dei giocatori ed è successo”, afferma mister Vivarini, ribadendo l’importanza del coniugare qualità individuali a organizzazione tattica collettiva. Poi dice: “Senza questa ferocia non si va da nessuna parte, serve applicazione e serviranno ferocia e umiltà fino a fine campionato. La strada è ancora lunga, ma è quella giusta”.

Sorvolando sull’esultanza un po’ “colorita” di Iemmello, il trainer inevitabilmente si sofferma sul calore e sull’amore del pubblico: “Ogni volta resto sorpreso dal pubblico – rivela, commosso -. Durante la gara non ho modo di osservare, ma a fine partita, a risultato acquisito, mi fermo in panchina a guardare il contorno, la curva… Uno spettacolo”.

Uno spettacolo, sì, reso ancor più bello dall’omaggio che la Massimo Capraro ha voluto rivolgere al compianto “Mimmolino” Coppola, faro del movimento ultras catanzarese. 

 

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