Un’altra domenica indimenticabile: Vivarini ai microfoni

Se già ieri, alla vigilia, Vincenzo Vivarini dichiarava di “non avere le parole” per descrivere le sensazioni vissute in quest’ultima settimana, da Salerno in poi, figurarsi ora, dopo il tripudio del “Nicola Ceravolo”!

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La premiazione avvenuta al termine della gara pareggiata col Pescara (il 2-2 finale è un dettaglio fondamentalmente marginale) alla presenza di Matteo Marani, presidente della Lega Pro, suggella il percorso trionfale di questo Catanzaro.  

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In sala stampa, il volto disteso del mister – con l’arrivo a sorpresa del dg Diego Foresti –  è la fotografia perfetta di una domenica indimenticabile. Un’altra domenica indimenticabile. 

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“Difficile restare coi piedi per terra – ammette, ironizzando, il tecnico dell’US ai microfoni -. Io stesso, ad esempio, ho metabolizzato quanto accaduto a Salerno, quello spettacolo straordinario, soltanto l’indomani! La passione è la parola giusta per spiegare ciò che esprime il popolo di Catanzaro ogni volta, con un amore viscerale che si vede in ogni contesto”.

Accantonata, per un attimo, la gioia dei festeggiamenti, Vivarini torna ad analizzare lucidamente il match contro il Delfino di Zeman , verso il quale rinnova la propria stima: “Oggi volevamo far divertire il nostro pubblico con una gara di altissimo livello. Il Pescara ha dimostrato di possedere qualità alte, giocandosela a viso aperto – sostiene – con individualità da serie B, per questo farà bene nei playoff. Ne è venuta fuori una partita con capovolgimenti continui, che abbiamo onorato con la prestazione. Vero è che il piglio del campionato, era tutt’altra cosa”, ammette il trainer, alludendo alla condizione mentale dell’approcciarsi alle partite quando l’obiettivo è ancora da raggiungere. 

Schivo verso ogni tipo di clamore e riflettore, essendo persona pacata, distinta e dall’aplomb britannico, Vivarini confida di aver trascorso i primi giorni della settimana appena passata in montagna, godendo finalmente della sua famiglia.

A questo punto è legittimo spingersi in pensieri oltre orizzonte, anche per gioco, alla B che potrebbe essere. Il Catanzaro dispone, già oggi, degli strumenti per fronteggiare la cadetteria a testa alta? Vivarini si espone: “Squadre come Südtirol e Bari, una volta promosse, hanno puntellato la rosa e qui dovrebbe avvenire la stessa cosa – osserva -. La società ha intrapreso un lavoro nel corso degli anni, inserendo qualche pezzo importante e mettendo in armonia tutti i pezzi. In serie B occorre aumentare “cilindrata” con tre/quattro giocatori avvezzi alla categoria. Il divario tecnico tra C e B non è poi così evidentemente come lo è tra la stessa serie B e la A, ma in linea di massima il Catanzaro potrà dire la sua“. 

 

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