US, l’importanza della resilienza. E il patron della Feralpi sprona la squadra

Krastev e Pontisso: il Catanzaro (ri)trova due uomini funzionali in un mese di gennaio che – ribadiamo ancora – non sancirà arrivi accompagnati dalla fanfara. Il chiacchiericcio da bar che trasloca su blog e social e fin qui ha sciorinato una ventina di nomi privi di concretezza, dovrà rassegnarsi alla realtà dei fatti: la società (anche per bocca del mister) non ha mai fatto proclami, anzi ha puntualizzato più e più volte le difficoltà oggettive nel fare mercato in Serie B.

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Senza necessariamente ridursi al “gong” della finestra invernale, il tutto dovrebbe prevedere al massimo tre innesti idonei al contesto tattico, provando pure a sfrondare qualcosa sul fronte uscite, specie per consentire un po’ di spazio a chi qualche mugugno lo ha palesato.

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Frattanto che sullo sfondo si protrae la trattativa col Taranto per il difensore Matias Antonini, puntando a limare un po’ la richiesta del club ionico, la parola d’ordine è resilienza, ossia la virtù grazie a cui superare un momento di difficoltà: è accaduto a settembre in occasione dell’infortunio di Situm (da quel momento è decollato Katseris) e sta avvenendo adesso per le assenze di Veroli e Ghion: certo, le qualità del talentuoso direttore d’orchestra delle Aquile sono difficilmente riscontrabili altrove, ma la risposta, forse, è in casa e magari non occorre svenarsi per individuare un sostituto, almeno per ora.

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Veroli è in predicato di rientrare definitivamente, dopo la convocazione nel match contro il Lecco, ma al “Garilli”, sabato, potrebbe riproporsi l’assetto difensivo visto a Reggio Emilia e ridisegnato nel finale di gara con i lecchesi: Scognamillo spostato a sinistra e Krastev a far coppia con Brighenti al centro. Soluzione mica male, stando a quanto si è visto.

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Certo, lasciare totalmente scoperte le caselle potrebbe rivelarsi imprudente, ecco perché l’US continua a monitorare ciò che propone la parrocchia: in tal senso, il giovane centrocampista Lorenzo Amatucci della Fiorentina (due presenze in questa stagione con i viola) sarebbe un profilo interessante. Ma non vi è nulla di concreto al momento, anche perché la scelta (se arriverà qualcuno) potrebbe virare su un elemento più esperto, non di primo pelo.

Senza corrucciarsi oltremodo su algoritmi di mercato, c’è una partita da preparare. L’impegno di sabato (ore 14.00) sul neutro di Piacenza contro la Feralpisalò incombe. La truppa di Vivarini si è ritrovata quest’oggi al “Ceravolo” per la partitella che inframezza la settimana e durante la quale avere indicazioni di natura tattica.

Stessa cosa – ma sotto una pioggia battente – per i Leoni del Garda che, al “Turina”, hanno svolto un lavoro prevalentemente tecnico-tattico (dieci contro dieci) prima di concludere con una sgambata, mentre Carraro e Letizia continuano nel lavoro differenziato.

Ritrovare (o meglio, trovare) la propria identità e macinare punti non è impossibile ma appare assai complicato per la Feralpi, ultima con soli quattordici punti e reduce dalla sconfitta col Sudtirol. Intervenuto ai microfoni per fare il punto – toccando anche la questione stadio – il patron Giuseppe Pasini ha provato a scuotere l’ambiente: “Sì, siamo una squadra piccola, ma non una vittima sacrificale, ha detto il presidente verdeblu, imputando alle direzioni arbitrali (e al VAR) una grossa fetta di responsabilità che ha inciso sul cammino della compagine lombarda, oltre al dover migrare altrove per le partite casalinghe.

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“Siamo ultimi per colpa degli arbitri, vogliamo essere trattati come gli altri”, ha aggiunto Pasini, il quale ha mandato un input la squadra: “Ora ospiteremo Catanzaro e Lecco, ma sono fiducioso – ha detto – perché ho visto grandi progressi grazie a Zaffaroni. Dobbiamo essere però più cinici”.

Capitolo mercato, infine. Dopo le cessioni dell’ex giallorosso Bacchetti e di Camporese, nelle scorse ore ha salutato l’attaccante Da Cruz. Sul fronte entrate, in riva al Garda è da poco approdato l’attaccante Dubickas dal Catania (prestito dal Pisa) mentre si segue con interesse Guiebre del Modena, sulle cui tracce ci sarebbe anche il Bari.

 

 

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