Vivarini alla vigilia: “Faremo ciò che sappiamo, giocando a calcio”

Ogni partita, un nuovo esame. Alcune sfide, però, hanno un peso differente. 

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E se è vero che manca un mese al giro di boa, perciò il cammino è ancora lungo, il match di Pescara potrà dare un segnale emblematico al campionato. Un segnale forte, ma non definitivo, dunque. 

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Di questo è consapevole mister Vincenzo Vivarini che, alla vigilia della gara dello stadio “Adriatico – Cornacchia”, è tornato a parlare, proiettandosi a ciò che potrà dire il campo domani, analizzando la condizione psicofisica del gruppo: “Affrontiamo questo impegno con tranquillità e voglia di far bene, siamo pronti – dice il tecnico -. Pescara resta sempre una grandissima squadra, ho rispetto dei giocatori, alcuni dei quali hanno lavorato con me, e hanno fatto finora la differenza. Siamo nelle condizioni di poter mettere in difficoltà l’avversario, abbiamo provato delle situazioni nuove proprio per questo tipo di partita e abbiamo messo in conto, oltre alla individualità e all’organizzazione tattica, il campo pesante”, sostiene l’allenatore dell’US. Proprio nei giorni scorsi, aveva parlato uno dei suoi ex calciatori, il difensore biancazzurro Brosco, il quale aveva speso parole di stima per Vivarini (LEGGI QUI). 

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Forte del sostegno di 1500 cuori giallorossi, Vivarini pone in risalto il bellissimo confronto atteso sugli spalti: “Sono curioso di assistere alla sfida sugli spalti – rivela -. Dopo tanti anni di sofferenza, il pubblico di Pescara si è riavvicinato alla squadra. Però noi siamo in 1500 e ci faremo sentire. Servirà determinazione, forza caratteriale e la spinta del nostro pubblico sarà molto importante”.

Una partita d’alta classifica che ha in sé un significato emotivo molto profondo, nell’animo di Vivarini, abruzzese purosangue: “Calcisticamente sono nato là, da giocatore e allenatore, sono legato alla mia terra. Sono un figlio del Pescara, una realtà che ha sfornato talenti che hanno fatto carriera. Pescara in Abruzzo è sempre stato un traino per il calcio e per me resta la squadra più forte del campionato, al di là della situazione attuale di classifica”.

 

Con Sounas recuperato e convocato, il tecnico di Ari preferisce non svelare le sue carte, senza focalizzarsi troppo sull’atteggiamento che potrebbe adottare l’avversario, indipendentemente dalla presenza di Lescano, rientrante dopo il problema fisico: “In settimana ho lavorato poco sotto tanti aspetti, perché la squadra avverte l’importanza di una partita che, per le motivazioni, si prepara da sé – aggiunge -. Dobbiamo essere noi stessi e fare ciò che sappiamo, giocando a calcio, pronti a leggere ciò che accadrà in campo”. 

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