Iemmello: “Niente da perdere, c’è solo da sognare”

Iemmello

Alla fine la decide lui, Pietro Iemmello. Il bomber giallorosso, a secco da cinque gare, punisce il Cesena con una gran frustata di testa alle spalle dell’estremo difensore bianconero Klinsmann.

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In sala stampa, il capitano non nasconde l’orgoglio e la soddisfazione nell’aver raggiunto la semifinale playoff: “Voglio fare i complimenti ai miei compagni, non era facile affrontare una squadra forte come il Cesena – esordisce -. Dopo aver subito il rigore è subentrata un po’ di paura, ma è stato bravissimo Mirko a pararlo, per fortuna abbiamo fatto gol subito dopo e l’abbiamo indirizzata. Abbiamo sofferto quando c’era da soffrire tutti insieme”.

Trinkenhaus

Il focus già proiettato in vista della doppia sfida allo Spezia, classificatosi al terzo posto in graduatoria, nonché favorito a staccare l’ultimo pass per la massima serie: “Ora sono tre partite che riusciamo a soffrire tutti insieme ed è ciò che ci vuole per affrontare questo tipo di impegni – puntualizza il numero 9 delle Aquile -. Io decisivo? Prima di me, Mirko parando il rigore indirizzando l’inerzia del match. Se il Cesena avesse segnato ci saremmo trovati a rincorrere il vantaggio e si sarebbe creata un’aria di ansia e paura”.

Lo scorso anno abbiamo affrontato i playoff in modo diverso, con parecchi infortuni, una gara emotivamente carica perché eravamo fuori al novantaseiesimo e l’abbiamo pagata cara a Cremona – asserisce capitan Iemmello -. Questa squadra dell’anno non ha niente, non ha avuto nessuna eredità, zero!”. Prosegue nella sua analisi dettagliata con la schiettezza che lo contraddistingue:Siamo diversi sul piano tattico, anche se è rimasto il gruppo storico perché c’è gente che sa cosa vuol dire giocare qui e dare una mano ai nuovi ad inserirsi – ammette -. Abbiamo fatto fatica i primi tre mesi proprio perché non avevamo niente dell’anno scorso e abbiamo dovuto creare tutto da capo. Il merito va ai direttori e al mister”.

Il simbolo della riscossa giallorossa, uomo chiave anche nello scacchiere di mister Caserta: “Tutti lo volevano fuori, ma lui e lo staff sono stati persone vere ed è ciò che ci ha compattato ancora di più – puntualizza “Re Pietro” -. Rispetto all’anno scorso ora siamo più dinamici. Abbiamo un anno di esperienza in più sulle spalle”.

Caserta e Accursi

La Serie A resta un sogno per un popolo che vive di speranze e Pietro Iemmello, catanzarese doc, questo lo sa bene:Si vive per i sogni. Qui la A manca da 42 anni. È vero, non partiamo col favore dei pronostici viste le corazzate, però rispetto al campionato, in quattro partite non sai cosa viene fuori – dice -. È capitato che la squadra meno accreditata sia venuta fuori”.

La diplomazia non fa parte del bomber del Catanzaro, arrivato a quota 17 in stagione che riserva una stoccata agli assenti sugli spalti del “Ceravolo”: Speriamo ci siano allo stadio contro lo Spezia gli stessi 10.500 di oggi perché lo stadio pieno porta male! Coloro che sono mancati oggi è bene che non vengano, magari sono gli stessi che mugugnano! – afferma il bomber –. Mi inorgoglisce l’incitamento della Curva. Oggi si è rivisto il Ceravolo bello e positivo, quello che nei momenti difficili dava sostegno, che è sempre stato la nostra forza in questi anni”.

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“Mancano due partite, speriamo quattro! Io lo sogno, come tutti, anche la proprietà che ha voglia di misurarsi e ci ha messo a disposizione un bellissimo premio per andare in A, molto più di altre squadre che lottano. Ciò in risposta a chi credeva che la società ‘non volesse non fare i playoff per iniziare i lavori allo stadio’!”, sottolinea sarcasticamente.

La rete messa a segno e poi l’esultanza nel levarsi la maglia e scrollarsi di dosso le pressioni di una gara complicata, con le lacrime a fine partita: “È stata un’esultanza liberatoria, c’è stata una carica adrenalinica importante dopo il rigore parato – conclude –. In questo momento non abbiamo niente da perdere, ma solo da sognare, conclude sorridente Iemmello.