Parola al campo.
Sì, perché, delle volte, ci si dimentica che ancora vi sia un campionato da concludere. Una partita, anzi, due, da giocare e vincere, per mandare in cantina il torneo e poi focalizzarsi sulla Supercoppa, prima del rompete le righe.
Un mese, circa, per trarre il massimo profitto (tradotto, per raggiungere quota 99 punti) e spingersi lì, dove mai nessuno è arrivato, cosa già riuscita al Catanzaro, dopo la vittoria di Francavilla. Buffo – il destino – che ciò sia avvenuto al cospetto di quell’allenatore che conduceva la biga all’alba di questo progetto pluriennale, avviato dalla proprietà nell’immediato post-lockdown, passando per un’annata a porte chiuse causa covid e disfatte playoff.
Ad esporsi, per la cronaca, proprio il presidente Floriano Noto, sulle colonne di Gazzetta del Sud, il quale ha ammesso di “continuare ad emozionarsi nel rivedere le immagini dell’Arechi”, con l’auspicio che una simile trama si possa scrivere anche nel futuro prossimo.
Il Catanzaro ha fatto la storia, il Catanzaro è storia e difficilmente qualche altro club avrà l’ardire di eguagliare i numeri e i record, chissà per quanto tempo, d’ora in poi. E mentre la tifoseria freme e vive d’entusiasmo – discostandosi col pensiero dalle faccende burocratiche e logistiche che attengono l’annosa questione stadio – forze contingenti (il tempo instabile che si teme per il fine settimana) impongono di rivedere i piani delle celebrazioni ulteriori, previste.
Niente sfilata sul pullman scoperto, prevista inizialmente domenica, perlomeno per adesso: poco male, festa soltanto rimandata di qualche giorno – a data da destinarsi – nulla di compromesso.
Ma c’è ancora una partita da giocare al “Nicola Ceravolo” e da cui ottenere il risultato pieno, dicevamo: fintanto che si spiana il terreno, sottotraccia, per rinnovare Ghion (anche con la formula del prestito per un altro anno) e prolungare il rapporto con Vivarini – senza soffermarsi sulle voci disturbanti secondo cui la società avrebbe ipotizzato altri profili, in alternativa – la truppa giallorossa prosegue nel lavoro.
Una tabella settimanale piacevolmente interrotta da una simpatica grigliata in famiglia, al Poligiovino, che ovviamente non può incidere sulla concentrazione dei ragazzi, specie in coloro che ultimamente hanno trovato il campo con maggiore continuità e sono motivati a spiccare e lasciare il segno (Curcio docet).
Il 2-4 della “Nuovarredo Arena” – che aveva lasciato bocche cucite e clima teso in casa biancazzurra – ha ulteriormente consolidato le consapevolezze di Vivarini, il quale si è professato “dispiaciuto che la stagione sia ai titoli di coda”(LEGGI QUI). Tuttavia, fare l’en plein di vittorie nelle restanti gare, appare stimolo non trascurabile per il Catanzaro, che senza dubbio punterà anche alla Supercoppa, disponendo delle armi per potersela accaparrare.
Il cammino – anzi, il calendario – impone allora il Foggia dell’esperto Delio Rossi, un figlio adottivo ritrovato dai satanelli, dopo un periodo di pausa di riflessione. Perché l’ex tecnico di Lazio e Fiorentina ha tenuto a precisare un punto, su tutti, pubblicamente: “Sono stato fuori per scelta. Ho bisogno di stimoli, senza guardare le categorie. Bella sfida tornare dopo trent’anni nella città che mi ha visto bambino”, ha dichiarato l’allenatore dei rossoneri, dopo la vittoria colta contro il Giugliano allo “Zaccheria”.
Il Foggia era riuscito a “stoppare” la corsa del Catanzaro, all’andata – dopo la gara di Coppa – imponendo uno 0 a 0 che sapeva di vittoria. Ma sembrano passate ere da quel dicembre, quando in panchina sedeva Gallo. Con lo scorrere del tempo, dissidi interni e punti persi (e l’inconsistente parentesi di Mario Somma) hanno portato il Foggia a ribaltare le carte.
Eppure il terzo posto, occupato attualmente dal Pescara dell’ex Zeman, non appare una chimera, tutt’altro. Appena una lunghezza, un punto soltanto, separa i rossoneri da una posizione che consente non pochi privilegi in chiave playoff; ma per riuscire nell’impresa, sarà determinante anche la gara di domenica alle 17.30, al “Ceravolo”: “I ragazzi ancora non sanno come vorrei giocare io, sarei presuntuoso se pensassi che, dopo pochi giorni dal mio arrivo, facciano completamente ciò che sto proponendo. Magari lo immaginano – ha sottolineato mister Rossi -. Mi trovo nella situazione di dover fare presto e fare bene”.
Ecco fare presto. Per questo il Catanzaro dovrà tenere alta l’asticella della concentrazione – come sempre, del resto – potendo contare sul rientro dalle squalifiche di Martinelli e Brighenti, mentre al Foggia mancherà il difensore Garattoni, per la sciocca espulsione rimediata nel finale del match con i campani.
In casa giallorossa, comunque, da valutare le condizioni di Scognamillo, per il fallaccio di Murilo sulla caviglia (che avrebbe meritato altro tipo di sanzione), sebbene non destino grossa preoccupazione.