Carisma da veterano: Megna in sala stampa

Nel leggere la distinta, tra nomi e numeri, spicca subito un aspetto: Giorgio Megna è uno dei più giovani, anche tra i compagni della Primavera convocati insieme a lui per gli Ottavi di Coppa Italia.

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Uno dei più giovani, sì, ma solo sulla carta: il difensore classe 2005 non è nuovo a questo tipo di esperienze, infatti. Oltre ad essere spesso aggregato alla prima squadra, avendo annoverato diverse convocazioni, il ragazzo ha avuto modo di calcare il terreno del “Nicola Ceravolo” già nel turno precedente di Coppa, con il Potenza, partendo da titolare al centro della difesa. Casualità? No, vorrà pur dire qualcosa, se Vivarini lo investe di tale responsabilità. Giorgio ha talento, ma anche carisma ed è la dimostrazione che, sul vivaio coltivato dal responsabile Carmelo Moro e da mister Giulio Spader, il Catanzaro Calcio può edificare un progetto altrettanto solido

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Al termine della partita vinta ai rigori con l’Avellino, nella quale si è destreggiato con la sicurezza di un “anziano”, per lui è la prima volta in sala stampa. Da leader silenzioso, prima di tutto un’osservazione sulle sensazioni dei compagni della Primavera che hanno giocato, pur avendo avuto meno occasioni di lui con la prima squadra, ad oggi: “I miei compagni erano tranquilli, anche nel riscaldamento. Non sentivano la pressione, perciò non ho dovuto dirgli nulla”, ammette Megna, per il quale non è stato necessario spendersi in consigli. 

Ma sulla sua personale prova, piuttosto, osserva: “Ho fatto una buona partita, ma dovevo stare più attento in alcune situazioni – rivela -. Sono contento, ero tranquillo anche dopo un paio di errori, perché non mi ero ancora calato nel match”

Come Scavone (LEGGI QUI), un ragazzo umile e perbene (peculiarità di tutti gli Aquilotti della Primavera, evidentemente), Megna non può fare mistero della gioia di far parte di questo progetto: “Sono nell’orbita della prima squadra da un paio di anni, ad eccezione della scorsa stagione, poiché ero in prestito altrove – conclude -. Ho iniziato con mister Calabro a Moccone e poi sono andato via, così mi ha fatto un immenso piacere la chiamata dal Vivarini per il ritiro. Mi sono ritagliato il mio spazio e ne sono contento”

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