“Da Vivarini c’è da imparare tanto”: l’analisi di Milani

Com’è essere il vice di Vivarini? Una palestra, c’è da imparare tanto. Partiamo dalla considerazione con la quale mister Andrea Milani chiude il suo intervento ai microfoni, nel post-gara di Catanzaro – Monopoli.

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Terza vittoria su tre partite per Milani in qualità di unico timoniere del Catanzaro, in luogo di mister Vivarini, squalificato. E siamo sicuri che questo roboante 6 a 0 (risultato che sarebbe stato anche più imponente se si fossero capitalizzate tutte le situazioni da gol), resta, ad oggi, la soddisfazione più grande del Milani allenatore. 

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Prima di analizzare la vittoria sul Monopoli, l’allenatore in seconda delle Aquile ha ripercorso i momenti salienti di una settimana aperta dopo una sconfitta, aspetto sconosciuto ai giallorossi. “Dal punto di vista morale non c’è stato da lavorare – spiega -. Questa squadra ormai è consapevole della propria forza, quindi ha reagito bene alla sconfitta. Ci siamo focalizzati sul campo, perché aspettavamo un Monopoli molto organizzato sulle pressioni ed effettivamente è successo. Dopo un primo quarto d’ora di studio, abbiamo preso le misure e siamo andati in crescendo”.

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I biancoverdi di Pancaro, contrariamente a quanto possa sancire il punteggio, hanno dimostrato di essere squadra valida e organizzata che, nonostante tutto, ha provato ad alzare la testa e offendere, pur aprendo spazi nei quali il Catanzaro è letale. “Il Monopoli ha dato intensità sulle pressioni, anche sul portiere (cosa che fanno poche squadre contro di noi) – ammette Milani – così, avendo studiato questo tipo di situazione, abbiamo cambiato qualcosina, cercando di superare la linea dei centrocampisti per poter sviluppare velocità e ciò ha dato benefici. Serviva un approccio forte da parte nostra come sempre, non per la sconfitta. Anzi, la sconfitta non ci ha portati a stravolgere il nostro atteggiamento”.

Infine, Andrea Milani si fa portavoce di Vincenzo Vivarini, lontano dai microfoni quest’oggi: “Il mister mi ha pregato di ringraziare da parte sua il pubblico, intanto per lo striscione tributatogli a Viterbo e per aver dato dimostrazione, ancora una volta, di essere in simbiosi con noi”, osserva, commosso. Bellissima la chiosa, dunque: “Essere secondo di Vivarini non è ‘facile’ – scherza, ovviamente -. Una palestra, c’è sempre da imparare tanto”.

 

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