Silenzio, lavoro, applicazione e voglia di stare insieme. Fabio Caserta, nell’immediato post-partita del “Menti” non ha potuto che presentarsi con volto mesto, deglutendo amarezza, annunciando l’esigenza di andare in ritiro, per ritrovare la condizione mentale idonea (LEGGI QUI).
Immediato, però, il gesto della società, del Catanzaro Calcio, che si espone per mezzo del direttore sportivo, Ciro Polito. La circolare emessa di buon mattino, con cui si invitavano gli organi di stampa alla conferenza convocata eccezionalmente, lasciava intravedere la volontà di far quadrato e mandare un messaggio inequivocabile alla piazza.
“Credo sia giusto, nei momenti meno felice, che la società sia presente, per chiarire cosa stia succedendo, con grande sincerità – premette Polito ai microfoni del Poligiovino -. Oggettivamente è un momento di grande difficoltà, non ci possiamo nascondere. È pur vero che con risultati importanti (una salvezza ottenuta con grande anticipo e un derby super), non possiamo dire che non ci sia stato un calo fisico, mentale, o forse appagamento. Ciò non deve esistere, però anche i calciatori sono esseri umani. Ad ogni modo cinque punti nelle ultime otto sono troppo poco. Fino ad oggi abbiamo performato alla grande, allora se viene meno qualche principio si diventa una squadra ‘normale’, come altre”.
Allontanando con veemenza e fastidio le stupide illazioni trapelate dall’esterno, da quella parte di tifoseria ottusa e giudicante (in pratica, le voce secondo cui “non ci sia la volontà di arrivare ai playoff” per una serie di sciocchi cavilli e supposizioni!), Polito parla come sempre con franchezza.
“Dobbiamo arrivare ai playoff con la migliore posizione, ce la metteremo tutta in queste tre finali – dice -. Vivo la città (non i social!) e non posso accettare che qualcuno pensi che non si vogliano raggiungere i massimi livelli! Non dimentichiamoci che per tutto l’anno questa squadra ci ha dato grande soddisfazione, non è il momento di fare processi, ma starci vicino, per raggiungere l’obiettivo”.
“Inconsciamente, arrivando bene sui principali obiettivi, qualcosa si può perdere per strada, ma siamo ancora lì per giocarci la migliore posizione. Basta una partita non bisogna perdere quell’entusiasmo, dalla parte della città, perché la squadra sente la vicinanza sempre stata, ma ora serve di più – annuncia il direttore sportivo del Catanzaro -. Serve il supporto della gente, quell’amore viscerale mai venuto meno. Potrà essere l’arma in più in questo finale”.
Secondo il direttore, la squadra può aver “abbassato la fame”: “Il ritiro è frutto della coscienza dei ragazzi, per la volontà di stare insieme senza andare a casa, non perché si voglia ‘bastonare’ qualcuno – puntualizza -. Anche ritrovarsi a chiacchierare la sera, fare una partita a carte (momento che non si usa più), anziché stare al cellulare”.
Il non centrare i risultati implica il porsi delle domande da parte di tutti, stando alle parole di Polito: “Si tratta di uno spogliatoio unito che ha realizzato una stagione strepitosa fino a venti giorni fa – osserva –, ma non possiamo buttare tutto all’aria! Massima coesione tra tutti, così centrando qualche risultato pieno andremo a completare l’opera nel miglior modo possibile”.
Ammettendo il fatto che i troppi infortuni includano un ulteriore motivo di riflessione nello staff, per il direttore è opportuno anche restare lontano dai social, intelligentemente e incanalare quella “sana” rabbia sul campo, anche per tornare ad essere quella difesa che fino a poco tempo fa subiva pochi gol.
“Tutti coesi, vi è grande alchimia dal primo giorno”, ribadisce Polito che lancia un monito: “Serve intervenire sull’approccio, come fosse ogni partita, la partita della vita! Non si possono lasciare punti per strada, ne va del campionato e delle carriere di ognuno di noi”.