Sensazioni, sensazioni forti – Il Corsivo

Se Pietro Iemmello voleva lanciare un messaggio forte e chiaro, attraverso i suoi account social, ci è ampiamente riuscito. 

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E diciamo che uno scossone, a quella parte di tifoseria assente dal “Nicola Ceravolo” dopo averlo gremito nel derby col Crotone, male male non ha fatto. Certo, Pietro avrebbe potuto adoperare forma e tempistiche diverse, ma a parlare non è stato semplicemente il centravanti principe (anzi, lo “zar”) del Catanzaro, ma il cuore di un figlio di questa città, che quegli spalti li ha conosciuti bene e li ha vissuti, con la sciarpa giallorossa al collo. Dunque è comprensibile che Iemmello, da leader schietto e coerente con le sue sfumature caratteriali un po’ spigolose, abbia storto il muso nel vedere poco più di 5mila persone con la Gelbison, meno della metà dei presenti nella sfida coi pitagorici, dando seguito a quanto annunciato ai microfoni proprio nel post-gara del derby.

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Ed i supporters giallorossi pare abbiano accolto l’invito, precipitandosi sul circuito della prevendita per Pescara-Catanzaro, avviando una vera e propria caccia al biglietto. Vero, ma solo in parte: il match che andrà in scena domenica all’Adriatico, per la sua importanza, non ha bisogno di note a margine, di postille, o di inviti. La risposta è stata massiccia, anche stavolta e saranno ben 1500 i sostenitori delle Aquile presenti al match clou di giornata, che vale molto, ma nulla di definitivo. Prima di scrivere la parola “fine” sulla contesa, dovranno passare ancora molte lune. Più che contesa, è il caso di parlare di “triello”, visto che il Crotone, nonostante la battuta d’arresto del “Ceravolo”, non è rimasto mica a guardare e continua a macinare punti. Il solco scavato tra le tre davanti e tutto il resto della comitiva, dal Giugliano in giù, è difficilmente colmabile e, più che assottigliarsi, sembra destinato ad aumentare, come un blocco di ghiaccio che si stacca da un iceberg e prende il largo, nelle acque gelide. 

Il Catanzaro ha attirato a sé gli occhi di tutti, addetti ai lavori, tifosi rivali e sportivi, ed è per questo che la combriccola di Vivarini è costantemente sotto esame, non per dimostrare qualcosa a qualcuno, ma per tener fede al proprio percorso votato all’umiltà e all’applicazione. Concetti base espressi contro la Gelbison, in una gara non così facile come potrebbe indurre a pensare il risultato: prima di sbloccarla, su un campo ridotto quasi a pantano per la pioggia, è stato necessario ricorrere a tutte le proprie energie e sinergie, per far venir fuori i propri indiscutibili valori, esponenzialmente maggiori rispetto all’avversario. É straordinario ciò che il Catanzaro ha fatto finora… ma non è stato fatto ancora nulla, il traguardo è visibile, ma è pur sempre lontano, ad oggi. Straordinario, sì, ma per restare focalizzati sull’obiettivo, occorre valutarlo con un’accezione di “normalità”, proprio come annotato da capitan Martinelli (LEGGI QUI). 

Ed è normale che una città come Catanzaro, muova 1500 cuori a fare più di seicentocinquanta chilometri all’andata e altrettanti al ritorno, disposti a soffrire, ma speranzosi di vivere sempre certe sensazioni, che sembravano spente, negli anni. Come canta Vasco, “sensazioni, sensazioni forti”

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