Vespe contro Aquile, uno dei tanti atti.
Obiettivo “rinascita” per la Juve Stabia, “senza se, senza ma”. Giocare per vincere è l’unica soluzione a tutti i mali, anche se l’avversario si chiama Catanzaro o, la prossima settimana, Pescara.
Il misero bottino di un punticino nelle ultime quattro partite, non rende merito alla preparazione di mister Sandro Pochesci, che auspicava tutt’altra risposta dalla sua squadra. Eppure, evidentemente la scintilla non è ancora scattata tra il tecnico romano e i giocatori; perlomeno questa è stata la constatazione, a caldo, nel dopo-Foggia, in preda alla costernazione per la sconfitta.
Ma su un punto si era soffermato il trainer delle vespe: “In questi ragazzi c’è qualcosa che dovrò tirar fuori io”, aveva detto, parlando proprio di “attributi” (LEGGI QUI). Non a caso – dall’altra sponda – Vincenzo Vivarini si aspetta una squadra che “giocherà alla morte” (LEGGI QUI).
E tenendo conto del fatto che la Juve Stabia potrà far leva sull’impatto emotivo, il Catanzaro giocherà con un atteggiamento guardingo, pronto a fare la partita dall’inizio, dovendo fronteggiare anche l’insidia del sintetico. L’unica novità di formazione, del 3-5-2 disegnato tra poche ore, dovrebbe essere … una conferma: quella di Fazio, al centro della difesa.
Sì, perché Brighenti dopo il turno di squalifica scontato col Monopoli, al “Romeo Menti” mancherà causa influenza: altra chance per Lito Fazio, quindi, che agirà in mezzo a capitan Martinelli e Scognamillo, davanti al portiere Fulignati. Sugli esterni Situm e Vandeputte, a interdire Verna, al fianco di Ghion, con Sounas a giostrare alle spalle di Iemmello e Biasci.
Calcio d’inizio alle 14.30, arbitrerà Centi della sezione di Terni.
