Vivarini: “La conferma delle nostre alternative di livello”

Vincenzo Vivarini contento e consapevole.

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La connotazione di sempre, gli occhi e la saggezza di sempre, anche se il Catanzaro è ufficialmente squadra di serie B da due settimane. 

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L’abnegazione, la propensione al lavoro, l’umiltà, la rabbia: tutti elementi che hanno caratterizzato il percorso dell’US Catanzaro e che non verranno mai meno.

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Non son venuti meno neanche oggi, al “Partenio – Lombardi” di Avellino, al cospetto di un Giugliano che annunciava “motivazioni altissime” alla vigilia. La faccia mesta e il capo cosparso di cenere, a fine gara, di mister Raffaele Di Napoli, invece, fotografano una trama funesta per i gialloblu (LEGGI QUI), che dovranno ancora macinare per centrare un posto tra i playoff

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Di contro, un Vivarini sereno – e non potrebbe essere altrimenti – analizza il 4 a 0 di oggi: “Abbiamo fatto una buona prestazione, dando il meritato spazio a chi aveva giocato di meno – dice il mister -. Io avevo sempre messo in evidenza le alternative di livello altissimo di cui disponiamo e lo abbiamo dimostrato oggi. Gli stessi Gatti e Curcio, ad esempio, sono calciatori che non dovrebbero mai restare fuori dai titolari”.

Un 4 a 0 che non ammette repliche – come molte altre uscite del Catanzaro – sebbene il Giugliano abbia prodotto qualcosa per meritare quantomeno il gol della bandiera, nella ripresa. Gli attacchi dei Tigrotti gialloblu, però, sono andati a sbattere contro un Fulignati superlativo. 

“Il risultato finale è fin troppo largo per noi – ammette Vivarini – c’è da evidenziare sicuramente la grande prestazione di Fulignati che era stato poco impegnato in parate, in campionato! Ma oggi ha dimostrato di fare la sua parte alla grande, di essere un portiere di livello assoluto. Però bisogna dare merito anche al Giugliano che non meritava questo passivo“.

Insomma, con quest’altra vittoria il Catanzaro ha dato conferma di non mutare pelle: “Quest’anno abbiamo vissuto sempre di partita in partita – afferma il mister -. Dobbiamo continuare a lavorare, portando avanti le nostre idee. Certo, un po di motivazioni possono venire un po meno, ma quando scendiamo in campo tornano alla mente i concetti di sempre. In ogni partita occorre dare il massimo e lo faremo fino alla fine“. 

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