Calciomercato e coesione: la partita si vince in ritiro

Caserta

Quando si conclude una stagione sportiva e si programma quella successiva, soprattutto negli sport di squadra come il calcio, spesso si corre ad acquistare il calciatore che, tecnicamente, sia sopra la media o il famoso top-player. Questo è certamente importante, ma le logiche del calciomercato non sempre coincidono con quelle psicologiche di un gruppo squadra.

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Non è una novità che calciatori in grado di “fare la differenza” sul piano tecnico possano avere difficoltà a integrarsi nel gruppo. Il tecnico, di conseguenza, si ritrova a dover tenere in panchina giocatori che, altrove, sarebbero titolari.

Trinkenhaus

Il Catanzaro, nella stagione appena conclusa, ha dimostrato nella pratica questa dinamica. L’inizio poco brillante è stato influenzato anche dall’arrivo tardivo di alcuni giocatori chiave, proprio verso la fine del mercato estivo. Con un allenatore nuovo e una filosofia diversa dalla precedente gestione, i primi mesi sono stati inevitabilmente complessi. Il vero potenziale dei giallorossi, infatti, è emerso solo negli ultimi mesi dell’anno, quando le qualità individuali sono state realmente messe al servizio della squadra. È normale: ogni gruppo ha bisogno di tempo per costruire un’alchimia. Anche due settimane in più di lavoro insieme possono fare una grande differenza.

E allora, qual è il punto? I nomi importanti contano, ma se devono essere centrali nel progetto tecnico, è fondamentale che arrivino già all’inizio del ritiro. Quel periodo è cruciale per costruire motivazione condivisa, obiettivi comuni e relazioni sane, quando tutto è ancora “a bocce ferme”. Chi arriva dopo, per quanto forte, rischia di partire un passo indietro. E quando avrà trovato la sua collocazione, gran parte della stagione sarà già andata.

Per questo, in vista della prossima stagione che è ormai alle porte, se il Catanzaro vuole fare un salto di qualità, dovrà puntare sulla conferma dei suoi “senatori” e consegnare al tecnico una rosa quasi completa già per l’inizio del ritiro. Solo così si potrà costruire fin da subito una base psicologica solida, in grado di fare davvero la differenza.