Sempre abbottonato, schivo e riservato, Luca D’Angelo. Ma non sono queste le prerogative utili a dipingere il profilo di un allenatore vincente. E D’Angelo resta, a prescindere, uno dei migliori allenatori della categoria.
La giusta dose di “pretattica” associata a tanta saggezza ed esperienza, per l’allenatore dello Spezia, che prepara il ritorno in campo dei suoi dopo “il giro di stop”, attesi dal doppio impegno contro il Catanzaro, per la Semifinale dei playoff.
L’aspetto da curare, in special modo, è quello mentale per gli spezzini, perché sulle qualità non vi è nulla da dire, ci mancherebbe: l’essere inciampati nei momenti topici del torneo, avendo mollato la presa sul Pisa, secondo, può aver generato un contraccolpo psicologico?
Non si direbbe, perlomeno stando alle parole dell’allenatore, che ha già affrontato la conferenza stampa “di vigilia”, sebbene manchino più di quarantotto ore alla gara d’andata.
“Affrontiamo un avversario che ha fatto bene quest’anno. All’andata abbiamo vinto, lì, ma forse sarebbe stato più giusto il pari; al ritorno abbiamo perso, invece, e ancora il pareggio sarebbe stato il risultato idoneo!”, ammette il tecnico abruzzese, riavvolgendo rapidamente il nastro.
Proprio al “Picco” il Catanzaro ha offerto una delle migliori performance, di grinta, cuore, coesione e qualità, gli stessi elementi sottolineati da Fabio Caserta, domenica, nell’immediato post-gara, dopo l’1-0 sul Cesena.
Senza Aurelio e Salvatore Esposito, in casa bianconera restano da valutare Bandinelli, Lapadula e Reca, ma la squadra è talmente forte e preparata da poter ovviare ad eventuali defezioni. Ad aggiungere pepe (anzi, magia) sulla semifinale, il riproporsi della sfida tra i due bomber, Pio Esposito e Iemmello.
“Schiereremo una squadra che abbia voglio di fare la partita, ed è questa la forza che più ci caratterizza”, dice. “Non so cosa aspettarmi dal Catanzaro – aggiunge –, non so se avrà un atteggiamento aggressivo o un po’ più attendista, come domenica”, osserva l’allenatore dei liguri, che nell’estate 2017 era stato vicino all’US.
Spezia terzo, Catanzaro sesto, poi Cremonese e Juve Stabia, quarta contro quinta: parafrasando le parole di D’Angelo “è giusto che vi siano queste squadre a giocarsi la Serie A, proprio come sancito dalla classifica finale”.
I bianconeri dovranno di sicuro fronteggiare un “handicap” non indifferente, mercoledì sera, ossia un “Nicola Ceravolo” infuocato, con non tantissimi sostenitori al seguito, nel settore ospiti: “La distanza è notevole – conclude D’Angelo -. Dovremo fare una bellissima partita per chi verrà ma soprattutto per chi ci seguirà da casa, per la città intera”.